Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer «Maleficent parla di inclusione»

ROMA. Entrambe magrissime, belle e anche troppo professionali tanto da risultare algide, distanti. Delle vere star. Ma, nonostante questo, Angelina Jolie, 44 anni, e Michelle Pfeiffer, 61 anni, ieri a Roma per 'Maleficent 2: Signora del Male’, diretto da Joachim Ronning in sala dal 17 ottobre con Disney e evento speciale di preapertura ad Alice nella Città, non hanno mancato in generosità nelle risposte. Tra i molti temi sollevati all'incontro stampa, l'inclusione, le donne e la famiglia. E, alla fine, ci sono state anche le domande da parte di un centinaio di ragazzini che hanno partecipato a una ristretta masterclass.
Prodotto dalla Walt Disney Pictures il fantasy, sequel di Maleficent, remake/spin-off del Classico Disney “La bella addormentata nel bosco” (1959), racconta come l'affettuoso legame tra Malefica (Jolie) e Aurora (Fanning) venga compromesso quando il Principe Filippo (Harris Dickinson) chiede la mano alla ragazza e quest'ultima accetta senza consultarsi con Malefica. Tutto precipita alla cena di fidanzamento quando la madre di Filippo, Ingrith (Pfeiffer), mostra una natura malvagia del tutto inaspettata e questo in un film in cui è molto forte lo scontro razziale. «Credo che l'inclusione - dice la Jolie in conferenza stampa - sia estremamente importante. La prossima generazione sarà ancora più connessa e così questa rinascita dell'odio e della divisione cavalcata oggi dai politici fa parte di una battaglia che non potranno mai vincere. Il mondo - aggiunge - è infatti pieno di diversità e lo sarà ancora di più per i nostri figli e per quelli che verranno». La famiglia, sempre per l'attrice figlia d'arte, «non dipende solo dal sangue. Io sono fortunata ad avere tanti figli (ne ha tre adottati e tre naturali) anche perché, devo dire, ho imparato qualcosa da ciascuno di loro». E aggiunge: «E pensare che da ragazza non credevo che sarei stata capace di fare la madre. Anche nel caso di Malefica scoprire di essere madre salva la sua vita un po’ squilibrata e selvaggia».
Riguardo alle donne e Hollywood, spiega Jolie: «In questo film ci sono alla fine tre donne protagoniste. La cosa importante è che sono tutte forti. In Maleficent, come nella realtà, una donna è forte anche quando legge favole ai bambini, come fa appunto Aurora». Fare l'attrice? «È una professione molto divertente, ma devi essere anche molto forte, perché il mondo tende a vederti in modo sbagliato. Al Pacino ha detto una volta ai suoi fan: 'Non mi dovete confondere con i personaggi che interpreto’. Io la penso come lui». —
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