Anna Galiena: «Volevo lasciare Parigi per Trieste»

Manca una firma e salta il contratto, si sa. E nel futuro di Anna Galiena c'è «un'alternativa molto bella: cinema o tv»" afferma lei. Ma, appunto, l'impegno deve ancora perfezionarsi. Per ora, l'attrice, con Enzo Decaro, sarà giovedì in prima regionale al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca. Quindi, dal 25 al 28 novembre sarà alla Contrada di Trieste.
"Diamoci del tu", di Norm Foster, è il titolo dello spettacolo che andrà in scena nell'adattamento di Pino Tierno e per la regia di Emanuela Giordano.
Di che si tratta? «Di una commedia sentimentale - racconta Anna Galiena -. Che comincia con i toni di una commedia "da ridere" ma che, man mano si approfondisce un rapporto in partenza improbabile, fa emergere sentimento e commozione. È uno spettacolo molto concreto. Gli spettatori dicono di farsi "un bel viaggio": ridono, tirano fuori i fazzoletti...».
Ha al centro «un rapporto di lavoro che resiste da molto ma che improvvisamente, una sera, si impenna per iniziativa di uno dei due facendo iniziare una schermaglia comica, brillante che poi si trasforma ancora».
Sul palco ci sarà anche Enzo Decaro. «Abbiamo un rapporto ottimo - afferma l’attrice -. Tutti avvertono tra di noi una gran complicità. Insieme, lavoriamo molto bene. Andare d'accordo "umanamente" era la parte più facile ma con Enzo mi trovo bene anche dal punto di vista lavorativo: ed era la parte più difficile».
Per l'attrice romana sarà un lieto, ennesimo ritorno in regione. «Ho un amore per Trieste che ho scoperto nel '95, vivendoci per uno-due mesi, anche se l'avevo già visitata prima. E a Trieste ero felice di vivere: l'avevo anche considerata come residenza, al punto che avevo pensato di lasciare Parigi. Ma per me, che sono sempre in movimento, non è una città "pratica" per quanto riguarda i collegamenti. Di certo, sono felicissima di tornarci».
Ma il legame di Anna Galiena con la regione non si esaurisce con Trieste. «Ho un rapporto molto stretto con la Carnia, dove ho dei carissimi amici dai quali andavo anche in vacanza. Inoltre, ho anche fatto un film americano che purtroppo non è uscito in Italia con Robin Williams girato nel '92 per il quale mi era stato chiesto di parlare in carnico mentre Robin Williams mi parlava un inglese arcaico: una situazione esilarante e bellissima. Poi, per la Tv austriaca, a Gradisca ho girato un film con Raf Vallone e Alida Valli: altra bellissima esperienza».
Tra tanti ricordi, quello di Robin Williams sembra meritare una parola in più. «L'ho conosciuto nel periodo buono, quello in cui si era "ripulito" e aveva una seconda moglie di cui era molto innamorato e che gli dava un grande equilibrio. Con la sua vena comica combatteva la sua malinconia, il suo bisogno interiore di affetto, di sentirsi amato. Era adorabile».
Il luogo dove si svolge “Diamoci del tu” è la casa di lui. Un mondo di ricchezza elegante, fredda, formale, da casa di prestigio ma senza anima. L’anima, il calore li regalano le sottili tessiture di sguardi e svelamenti, di bisogni non dichiarati. Una partitura per due attori che si mettono in gioco, dove la regia costruisce un rapporto in cui progressivamente l’uno vive nel respiro dell’altro.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo