Antonio Albanese al Rossetti con gli esilaranti “Personaggi”

Il cabarettista sarà il 27 ottobre al Politeama e il 28 al teatro Nuovo di Udine Da Cetto La Qualunque a Epifanio, la varia umanità di anti-eroi del nostro tempo
Di Laura Strano

TRIESTE. Fa tappa il 27 ottobre, alle 21, al Politeama Rossetti di Trieste e, il giorno dopo, al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, lo spettacolo “Personaggi” con Antonio Albanese. I biglietti sono in vendita a partire dalle 10 di domani online su Ticketone.it, VivaTicket.it, nei punti autorizzati Azalea Promotion - che co-organizza lo show con i rispettivi teatri e Comuni - e nelle biglietterie del Rossetti e del Nuovo.

Albanese, artista fra i più amati dal pubblico italiano, capace di spaziare dal teatro alla televisione, passando per il cabaret e il cinema, porta dunque in regione il suo fortunatissimo show, che si ripresenta in versione rinnovata e arricchita. Che cosa hanno in comune i mille volti con i quali Antonio Albanese racconta il presente? L'umanità. La realtà diventa teatro attraverso Epifanio, L'Ottimista, il Sommelier, Cetto La Qualunque, Alex Drastico e Perego, maschere e insieme prototipi della nostra società, visi conosciuti che si ritrovano nel vicino di casa, nell'amico del cuore, in noi stessi.

Lo spettacolo “Personaggi” riunisce alcuni tra i volti creati da Antonio Albanese: dall'immigrato che non riesce a inserirsi al Nord, all'imprenditore che lavora 16 ore al giorno, dal sommelier serafico nel decantare il vino, al candidato politico poco onesto, dal visionario Ottimista "abitante di un mondo perfetto" al tenero Epifanio e i suoi sogni internazionali. Personaggi appunto che in questi anni abbiamo imparato a conoscere e ad amare, dove la nevrosi, l'alienazione, il soliloquio nei rapporti umani e lo scardinamento affettivo della famiglia, l'ottimismo insensato e il vuoto ideologico contribuiscono a tessere la trama scritta da Michele Serra e dallo stesso Antonio Albanese.

In scena uomini del Sud e del Nord, uomini alti e bassi, grassi e magri, ricchi e poveri, ottimisti e qualunquisti. Maschere irriverenti e grottesche specchio di una realtà guardata con occhio attento a carpirne i difetti, le abitudini e i tic. Una galleria di anti-eroi che svelano un mondo fatto di ossessioni, paure, deliri di onnipotenza e scorciatoie, ma dove alla fine anche la poesia trova posto. Un recital che racconta, con corrosiva comicità e ritmo serrato, un mondo popolato da personaggi tipici del nostro tempo, dal pensiero contemporaneo interpretato con dirompente fisicità.

«Vorrei che dopo un mio spettacolo tutti si sentissero un po' meno soli, un po' più allegri, un po' più forti, vorrei abbracciarli tutti. La risata è un abbraccio, un bisogno che ci sarà sempre». Con queste parole l’artista descrive questo nuovo capitolo della sua carriera.

Antonio Albanese, artista fra i più amati del pubblico, “esplode” con la trasmissione “Mai dire gol” della Gialappa's Band. Attivo anche nel cinema, ha esordito nel 1996 con “Uomo d'acqua dolce” e “Vesna va Veloce”. Nel 1999 scrive e partecipa al film “La fame e la sete” mentre nel 2000 collabora alla regia di “La Lingua del Santo” di Carlo Mazzacurati. La consacrazione avviene nel 2005, quando Pupi Avati gli affida il ruolo da protagonista ne “La seconda notte di nozze”. Del 2011 il film “Qualunquemente”, fra i maggiori successi dell’anno, seguito l’anno successivo dal sequel “Tutto tutto niente niente”. Del 2013 il suo ultimo film, “L’Intrepido”. Il suo felice rapporto col teatro è iniziato nel ’92.

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