Ariella Reggio porta in scena le Maldobrie ritrovate

TRIESTE. “Piccolo mondo antico”, “La porta ottomana” sono due delle Maldobrie “ritrovate” che andranno in scena stasera, alle 21, in piazza Verdi, nell’ambito di TriesteEstate (ingresso libero). Uno spettacolo prodotto dalla Contrada, per la regia di Elke Burul, che schiera sul palco Ariella Reggio, Adriano Giraldi, Maurizio Zacchigna e Laura Antonini, accompagnati dalle musiche di Carlo Moser. "Maldobrie e compagnia bela", questo il titolo, non è solo uno spettacolo esilarante all'insegna della tradizione, ma vuole essere la riproposta in chiave contemporanea di un classico della letteratura e della drammaturgia triestine, un evergreen che porta le firme degli indimenticati Lino Carpinteri e Mariano Faraguna, indiscussi maestri del dialetto triestino e di quello istro-veneto, che attraverso le vicende narrate mettono in luce personaggi folcloristici e il periodo asburgico precedente la prima guerra mondiale e il periodo immediatamente dopo.
Tra le Maldobrie che verranno rappresentate ci saranno alcuni sketch con la nota e inconfondibile signora Nina, La vecia dei Pilepich, appunto La porta ottomana e molti altri.
«Alcune di queste Maldobrie - spiega la regista Elke Burul - non sono molto conosciute, e vengono inserite in un contesto molto triestino, e un po’ più moderno come l ’aperitivo della domenica, senza preoccuparsi troppo degli ampi squarci temporali, non necessariamente congrui che si fondono e confondono». «Anche le canzoni - continua Burul - benché si tratti di pezzi molto datati vengono rivisitate in una chiave inedita e più moderna». Dunque un incontro tra chiacchiere e buonumore, amici, risate e nostalgia in una città che cambia, si adatta ai nuovi tempi con un occhio al passato e un sorriso al futuro attraverso l'inconfondibile stile delle Maldobrie. Padrona di casa d'eccezione in questo salotto cittadino sarà ancora una volta Ariella Reggio.
La serie originale delle "Maldobrìe" raccoglie storie e racconti di ambiente giuliano-dalmata ispirati al ricordo di un mondo e una cultura che non c'è più e a valori ormai scomparsi. La prima versione fu realizzata per la radio (nella fortunata interpretazione di Lino Savorani), in seguito le Maldobrie vennero più volte stampate in volume e messe in scena. (g.s.)
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