Baby mamme senza i padri in “Sorry, Boys” di Cuscunà

Debutta domani, al teatro San Giorgio di Udine, il nuovo spettacolo della monfalconese che prende spunto da un fatto di cronaca accaduto a Gloucester in Massachussets nel 2008
Di Laura Strano
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UDINE. Domani per la Giornata internazionale della Donna, la stagione di Teatro Contatto del Css programma il nuovo spettacolo dell’attrice monfalconese Marta Cuscunà, “Sorry, Boys_ Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze”, al Teatro S. Giorgio di Udine (ore 21). Terza tappa di un progetto sulle Resistenze femminili iniziato con “È bello vivere liberi!” (fortunato lavoro di esordio di Marta Cuscunà come autrice e interprete) e proseguito con “La semplicità ingannata”, “Sorry Boys” completa il trittico con un nuovo testo che prende spunto questa volta da una recente storia di cronaca e da fatti realmente accaduti a Gloucester, una piccola comunità nello stato del Massachusetts.

Nel 2008 diciotto ragazze di una scuola superiore americana, tutte under 16, rimangono incinte contemporaneamente. Un’incidenza quattro volte più alta della media. Che ovviamente non è casuale. Alcune di queste ragazze avrebbero pianificato insieme la loro gravidanza, come parte di un patto segreto, per allevare i bambini tutte insieme, nella stessa casa, in una speciale comune femminile. Nel giro di pochi mesi, si scatena un caso mediatico di dimensioni internazionali. Tutti vogliono sapere. La comunità si chiude però nel silenzio più assoluto e i media arrivati a Gloucester da mezzo mondo rimangono a mani vuote. Solo con il tempo si riuscirà a circostanziare l’accaduto e a connetterlo con i numerosi casi di violenza, principalmente domestica, registrati in quella comunità. Una scoperta sconvolgente, che ci interroga sul modello di mascolinità che la società sembra imporre agli uomini e sulle relazioni fra sessi e fra generazioni.

Marta Cuscunà ci porta nel nero della scena, da cui sbucano due schiere di teste mozze appese. Da una parte gli adulti, i genitori, il preside, l'infermiera della scuola. Dall'altra i giovani maschi, i padri adolescenti. Sono tutti appesi come trofei di caccia, tutti inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati impreparati. «Nello spettacolo non ci sono mai le ragazze, le vere protagoniste della storia. Nella mia visione solo se loro mancano, lo sguardo può spostarsi sul sistema, sulla società in cui questa storia è nata», dichiara Cuscunà.

«Dove può mettere radici l'idea di un patto tra ragazze di 16 anni per creare una piccola comunità fatta solo di giovanissime mamme che scelgono di allevare da sole i propri bambini? Qual è il contesto sociale adulto, la cellula-ospite, in cui questo progetto virale di maternità ha potuto attecchire, prendere il potere e riprodursi?». Durante il lungo percorso per la creazione del nuovo lavoro l’autrice ha continuato a cercare notizie su Gloucester per capire in che contesto sociale aveva potuto mettere radici l'idea di un patto così radicale. «E ho scoperto – prosegue - che in quella provincia americana i casi di violenza alle donne, violenza maschile in famiglia erano moltissimi e una delle giovani mamme adolescenti aveva confessato di aver voluto creare un piccolo mondo nuovo dopo aver assistito a un terribile femminicidio».

Al Teatro S. Giorgio, al termine dello spettacolo, Marta Cuscunà incontra il pubblico per approfondire i tanti temi alla base del suo spettacolo. Informazioni e prevendite: Biglietteria Teatro Palamostre, dal martedì al sabato, ore 17.30-19.30. (biglietteria@cssudine.it, tel. 0432506925).

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