Benvenuti al Motel Forest, si ride con il Mago

Gran finale domani alle 20.30 al Teatro Bobbio per il Circuito Comici della Contrada che porta a Trieste "Motel Forest", l'ultimo spettacolo di Michele Foresta, in arte Mago Forest.
«Sono passati dieci anni dalla mia ultima volta a Trieste - ricorda Forest -. Nel 2006 ho presentato il Festivalbar accanto a Cristina Chiabotto e Ilary Blasi e mi ricordo quella splendida piazza e i buonissimi wurstel col formaggio che vendevano sotto il palco».
"Motel Forest" ha debuttato lo scorso novembre a Milano: com'è nato questo spettacolo?
«L'idea nasce dal mio viaggio di nozze - perché non tutti i mali vengono per nuocere - sulla route 66 da Chicago a Los Angeles, disseminata di famosi alberghetti americani, i classici motel dalle insegne intermittenti che poi all'interno sono molto minimal. Queste stanze, alcune belle, alcune kitsch, alcune decadenti, mi hanno ispirato emozioni e sentimenti diversi. Ho immaginato che ogni stanza fosse una parte della vita: la stanza dell'impossibile, dei sogni, dei ricordi, così ogni argomento mi dà il pretesto per fare un esperimento, usando la metafora della magia. Detta così sembra una cosa seria, ma è uno spettacolo che fa ridere».
Di questo spettacolo lei è protagonista ma anche autore...
«Sì, l'ho scritto coi miei collaboratori di sempre - Claudio Fois, Walter Fontana e Giovanni Tamborrino - con cui ho lavorato anche ai tempi di "Mai dire goal" e "Zelig". Ogni particolare, dalle luci ai costumi, è molto curato».
Chi avrà accanto sul palco?
«Ci sarà Lele Micò nella parte di un ascensorista - anche se il motel ha un unico livello - e allo stesso tempo è anche il pianista e il rumorista vecchio stampo, che sottolinea le mie gesta e le mie peripezie. Però è al primo giorno di lavoro, e io non so bene da dove sia venuto ma ha sicuramente un passato turbolento, perché neanche don Mazzi, che di solito prende tutti, l'ha voluto e soprattutto i partiti stanno facendo carte false per averlo come capolista alle prossime amministrative. Nella realtà Lele Micò è un vero concertista jazz che con me si diverte a fare lo stralunato. In scena, intepretato da Hermy Barbieri, ci sarà anche l'addetto alla sicurezza del "Motel Forest", ex guardia svizzera e anche ex bodyguard di Berlusconi diventato famoso perché ha schivato la statuetta che ha poi colpito il povero premier. Mi sembrava giusto dargli un'altra opportunità...».
Com'è il rapporto col pubblico a teatro?
«Il mio è uno spettacolo un po' sartoriale, in cui metto in gioco il mio lato da cabarettista, ed è cucito addosso al pubblico che ho davanti: mi piace ascoltarlo, solo così riesco a portarlo dalle mie parti, mi piace adeguarmi, ricaricandomi anche di tutta l'energia di chi ha precedentemente calcato quel palcoscenico. Io stesso sono un grande fruitore di teatro, vado a vedere di tutto, mi piace scoprire personaggi nuovi: per me il teatro è come una "beauty farm" per l'anima».
Quanto di Michele Foresta porta nel Mago Forest?
«Mi piace stare sul palco, quindi c'è molto di me e penso che il pubblico apprezzi proprio questo: ama la "maschera", ma percepisce che dietro c'è anche una persona con una propria credibilità».
"Motel Forest" sarà in scena al Bobbio solo domani 1 marzo e poi in tournée in Friuli per altre quattro date.
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