Beppe Fiorello e Marco Paolini nella nuova stagione di Gorizia

È impossibile tracciare un fil rouge all’interno della nuova stagione del Verdi di Gorizia, ieri presentata negli spazi del teatro stesso. La proposta, ancora una volta ideata da Walter Mramor, si propone di accontentare il pubblico più ampio e nel tempo è riuscita nelle intenzioni fino a quella della scorsa annata, vera e propria stagione da record. Bissarne il successo non sarà semplice ma un teatro, si sa, deve sempre alzare il sipario, anche in periodi difficili come questi che vedono i contributi del Ministero non ancora definiti nel dettaglio: ma, in fondo, quando la cultura ha avuto vita facile? Conviene allora evitare i discorsi economici e concentrarsi sugli spettacoli.
Ad esempio per evidenziare che tra le varie anime del calendario 2018-2019 spicca quella legata al divertimento, a una certa leggerezza come già si evince dall’apertura con protagonista la sempre brillante Ariella Reggio, che il 3 novembre sarà la protagonista di “Basabanchi rèpete”, di e con Alessandro Fullin. Ma ci saranno anche Beppe Fiorello in “Penso che un sogno così…” (omaggio a Mimmo Modugno), Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses in “Filumena Marturano”, i Legnanesi in “70 voglia di ridere c’è”, Leo Gullotta in “Pensaci Giacomino”, Marco Paolini in “Nel tempo degli dei. Il calzolaio di Ulisse”, Veronica Pivetti in “Viktor und Viktoria” e Geppi Cucciari in “Perfetta”.
Ciò per quanto riguarda la sezione prosa. Perché il teatro goriziano ha anche sei serate di musica e balletto, quattro eventi (due “Smile” e due “Musical”), cinque del percorso “Verdi Off”, sei di “Verdi Young” oltre a un progetto composto da otto recite (due recite al giorno, sempre la mattina) di una visita teatralizzata del Verdi dal titolo “Viaggio nella scatola magica”. Se la matematica non è un’opinione, gli appuntamenti totali sono quindi ben 37. E se della prosa già si è detto, la sezione musica e balletto prevede “Paquita” con il teatro accademico statale di Chelyabinsk, la tappa dell’”Equilibrium tour” di Giovanni Allevi con i tredici archi dell’orchestra Sinfonica italiana, un “Gala di stelle” con dodici étolie, i Chicos Mambo con “Tutu” oltre a “Il Don Giovanni di Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio” e a una rielaborazione de “Il flauto magico” a cura di Elio (“quello” delle Storie Tese) in cui avremo anche la partecipazione dell’Oboe Quartet dei Berliner Philharmoniker e del soprano Scilla Cristiano. E avremo anche Pintus con “Destinati all’estinzione” e Maurizio Colombi con “Caveman-L’uomo delle caverne” per gli “Eventi Smile” mentre gli “Eventi Musical” prevedono il “Massimo Lopez&Tullio Solenghi Show” e “We will rock you” con, ovviamente, le note dei Queen. E ci sono poi i percorsi “Verdi Off” e “Verdi Young” con due matinée e quattro pomeridiane.
All’interno di queste ultime, spicca “Il libro della giungla. Il viaggio di Mowgli” per la partecipazione di Juliana Moreira. Ma tanto offre il nuovo cartellone del Verdi che ieri, per Mramor – c’erano anche il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, l’assessore alla Cultura Fabrizio Oreti e, per la Fondazione Carigo, Franco Loru –, raccontarlo tutto è stato quasi più faticoso che idearlo. –
Riproduzione riservata © Il Piccolo