Bisticci, disastri e gag Nella famiglia in crisi ora irrompe Babbo Natale

Elisa Grando
Dopo lo strepitoso successo di “10 giorni senza mamma”, il film italiano più visto del 2019, la famiglia composta da Fabio De Luigi, Valentina Lodovini e i loro tre bambini torna sullo schermo per un’avventura nel segno del Natale, in “10 giorni con Babbo Natale”, in esclusiva su Amazon Prime.
Il gioco è lo stesso del primo film: ribaltare gli stereotipi dei ruoli familiari. Se nel precedente la mamma Giulia lasciava la routine domestica in mano all’imbranato marito Carlo, sempre assente per lavoro, stavolta è Carlo, diventato un perfetto uomo di casa e disoccupato, a chiedere più presenza alla moglie, diventata un avvocato in carriera. Fra di loro ci sono i tre figli in età evolutiva diversa: l’adolescente Camilla emula Greta Thunberg; Tito culla idee fasciste a otto anni; la piccola Bianca, di quattro, è l’unica a vedere ancora i genitori come figure angelicate. Quando Giulia riceve la proposta di un colloquio di lavoro a Stoccolma, la coppia va definitivamente in crisi: molto modernamente ci sentiamo tutti incompresi nei nostri desideri. Ma le feste si avvicinano, e Carlo decide che tutti insieme accompagneranno la mamma in Svezia a bordo del loro vecchio camper. Il viaggio diventa una vera avventura quando, fra le montagne austriache, investono un uomo che dice di essere Babbo Natale.
Giocando con i codici del road movie, il film poggia su uno schema delle parti semplice e piuttosto riconoscibile, vestito però di battute ben scritte e schiettamente divertenti. Il merito è del regista Alessandro Genovesi (celato nei panni di un elfo!) che, da sempre, è anche ottimo sceneggiatore di dialoghi, e di De Luigi che li fa suoi con spontaneità. A far partire davvero il motore della storia, però, è l’eccezionale Diego Abatantuono nei panni inediti di un Babbo Natale terreno, svanito e improbabile, assolutamente irresistibile. Una spensierata favola natalizia: cinema di intrattenimento sì, ma di ottima qualità. —
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