Branduardi regala un brano ai fan da Trieste con l’amico Valdemarin

"Perché lungo è il cammino quando avanza la sera/ Ed un lume non basta per portarmi la luce": sono i versi di "Kyrie Eleison" (Signore abbi Pietà) una melodia inedita, nata dalla citazione del "Kyrie" della "Missa Luba" di tradizione congolese, regalo di Natale di Angelo Branduardi ai suoi fan.
«In questi mesi di obbligata e sofferta inattività - dichiara il cantautore lombardo - sono alla fine riuscito a realizzare qualcosa di buono per voi e soprattutto per me. In maniera per me insolita e alquanto rocambolesca, nel rispetto delle regole di distanziamento, ho lavorato all'incisione di alcuni brani. A Trieste sono stati realizzati i cori, la batteria nello studio di Lele Melotti, pianoforte e altro a casa di Fabio Valdemarin e infine nel mio "Studio dell'Angelo" abbiamo inciso la mia voce, il mio violino ed eseguito il missaggio col supporto tecnico di Gabriele Rocchi».
Rivela dunque, anche nella realizzazione della canzone, uno stretto rapporto con il capoluogo giuliano, che nasce proprio dalla collaborazione ormai consolidata con il polistrumentista Fabio Valdemarin. Classe '74, nato a Trieste, la musica l'ha portato a Milano e per un periodo addirittura a Los Angeles, oltre che con l'apprezzato "Menestrello", nella sua carriera ha lavorato con il chitarrista di Vasco Rossi Stef Burns, Neffa, Mietta, Ornella Vanoni, Mario Lavezzi, J-Ax, Fiorella Mannoia, Al Castellana, Dennis Fantina (senza dimenticare i debutti cittadini con Gianfry's Band e Bandomat). Oggi Valdemarin non concede interviste (cosa che spesso può essere richiesta in maniera esplicita o implicita proprio dalle star a cui i turnisti legano il loro percorso) ma diversi anni fa così riassumeva a Il Piccolo l'incontro con Branduardi: «Alcuni amici comuni ci hanno messo in contatto. Ho fatto un provino e mi ha preso subito. È una persona semplice, generosa, tranquilla».
Nel solo ultimo album "Il Cammino dell'Anima" del 2019 impressiona la lista di ruoli ricoperta da Valdemarin: programmazione, pianoforte, tastiere, chitarre classiche, chitarre acustiche, chitarre 12 corde, chitarre elettriche, basso elettrico, fisarmonica, percussioni, cori oltre che arrangiamenti e produzione; un professionista a 360 gradi insomma.
La scorsa estate Branduardi era tornato, dopo molti anni da una precedente esibizione, in concerto al Castello di San Giusto per "Hot in the City", la rassegna prodotta da Good Vibrations con la collaborazione di Trieste is Rock e il Comune, in quell'occasione aveva parlato del suo stretto legame con Valdemarin: «Triestino doc, grandissimo talento: abbiamo fatto tante tournée assieme. Qualcuno mi disse che c'era uno bravo, andai a trovarlo e dopo pochi secondi di pianoforte dissi subito: "sei l'uomo per me", da quel momento non ci siamo più lasciati». Nonostante il lockdown i due artisti hanno lavorato a distanza ai nuovi pezzi di cui "Kyrie Eleison" (il testo è a cura della moglie di Branduardi da sempre sua collaboratrice, Luisa Zappa) è un'anticipazione: «Nella "Missa Luba" - conclude Branduardi - l'umanità canta in coro "Signore abbi pietà" e io nella parte che canto mi interrogo sulla Ricerca: c'è una Domanda e c'è una Risposta». Il brano, a cura della Universal Music Italia in collaborazione con Lungomare, è disponibile sulle piattaforme digitali ed è uscito a un anno di distanza dall'album "Il Cammino dell'Anima" il cui tour fu sospeso dopo la trionfale data del 20 febbraio a causa dell'inizio della pandemia (avrebbe dovuto fare tappa anche a Udine a maggio). —
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