Carla Fracci, 80 anni di grazia e ironia

ROMA. «Non ho mai amato festeggiare i miei compleanni e anche questa volta sarà lo stesso, starò in famiglia, con i miei nipoti», spiega Carla Fracci che compirà 80 anni il 20 agosto, pur riconoscendo che «sì, è un traguardo significativo». Se Bolle è la figura che ha reso pop la danza moderna, lei è la signora, l’étoile, la star che ha fatto conoscere la danza classica, quella romantica volteggiata sulle punte anche se con figure nuove, di cui oggi è l'icona, così come il suo nome è legato alla storia e all'immagine internazionale della Scala. E poi è moderna nel suo proporsi senza mai arrendersi: incinta del figlio Francesco danzò sino al quinto mese, e oggi, nonostante l'età, con un fisico ancora asciutto e evidentemente elastico, sale ancora impavida in palcoscenico come ha fatto anche questa estate a fine luglio, alla Versiliana, col Balletto del Sud in “Sherazade e le Mille e una notte” nei panni della Regina del Mare su coreografia di Fredy Franzutti.
A 80 anni confessa di avere alcuni rimpianti, tra i quali la mancata direzione del balletto alla Scala, ma anche innumerevoli soddisfazioni, acclamata trionfalmente sui palcoscenici più prestigiosi del mondo come davanti alla grande platea della tv, dove sono indimenticabili i suoi divertenti passi di can can con Heather Parisi o il tip tap con le Kessler.
La sua notorietà artistica si lega principalmente alle interpretazioni di ruoli romantici come Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini e soprattutto Giselle, danzandola con compagni di gran fama, anche se è quella con Erik Bruhn a essere rimasta indimenticabile, tanto che nel 1969 ne venne realizzato un film. Al suo fianco grandi partner sono stati Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi. Piena di vitalità e spirito, è andata a teatro a applaudire Virginia Raffaele, la sua ironica imitatrice.
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