Charlie Brown, il fumetto in musical al Rossetti di Trieste
A Trieste la versione italiana dello show già cult a Broadway e nel West End

Chi non si è mai divertito a leggere le strisce di Charles M. Schulz, con Linus e la sua coperta, Charlie Brown e il suo fidato brachetto Snoopy o l’incontenibile Lucy, un po’ sorella, un po’ psicologo del gruppo e un po’ giovane innamorata di Schroeder, il pianista che adora Beethoven? Da 75 anni i Peanuts sono entrati nelle case di tutto il mondo e dal 1967 sono anche i protagonisti di “Sei un brav’uomo Charlie Brown”, un musical che li porterà tutti sul palco del Politeama Rossetti martedì 4 e mercoledì 5 novembre alle 20.30.
Il musical, già cult a Broadway e nel West End, è scritto da Clark Gesner, con nuovi brani di Andrew Lippa (autore dei musical “La Famiglia Addams”; “Big Fish”, “Wild Party”), e si ispira ai mitici fumetti di Charles M. Schulz.
Per la prima volta, lo spettacolo viene messo in scena professionalmente in Italia da un team produttivo d’eccezione che comprende Lucca Comics &Games, Teatro del Giglio Giacomo Puccini e proprio il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.
Di questa terna è felicissimo Eugenio Contenti, il regista, che ha chiamato il direttore organizzativo Stefano Curti, perché «era un sogno poter avere al nostro fianco l’unico teatro italiano che fa parte della Broadway league».
Contenti alterna le sue esperienze lavorative tra l’Italia e New York, dove, proprio 10 anni fa ha avuto l’idea di portare nel belpaese il musical con i Peanuts.
«Era il 65° anniversario dalla loro nascita - spiega dunque Contenti - e lo spettacolo era in scena a Broadway. Me ne sono innamorato per la sua semplicità e per il fatto che è davvero scritto benissimo. Negli Stati Uniti è uno dei più rappresentati, insieme a Grease e Shrek anche nelle scuole».
La traduzione e adattamento dei testi in italiano è di Michael Anzalone. Nello show i protagonisti sono alle prese con alcune delle loro attività abituali, ormai divenute iconiche. L’allestimento, firmato da Contenti, è pensato in ogni dettaglio per portare il pubblico nel mondo del fumetto. “Ho voluto l’estetica e il mondo grafico di Schulz a cui dare uno stampo registico attraverso le interpretazioni - spiega il regista - grazie agli attori che ho scelto per rendere reali, i personaggi”.
Come ha approcciato il testo?
«Attraverso la verità. E’ un testo semplice, ma stratificato che porta in sé dei temi sofisticati e profondi».
Nel musical Schroeder sarà davvero alle prese con il suo pianoforte e il suo compositore preferito: Beethoven.
«Si, e ci sarà Lucy che cercherà di attirare l’attenzione dell’artista concentrato nella sua arte».
Come ha incontrato i Peanuts?
«Mio padre amava loro e Asterix e ne aveva tanti in casa: li conosco da sempre. Snoopy era il mio riferimento. La sua audacia di trasformarsi in tutto quello che voleva mi ha aiutato a credere in me stesso permettendomi di capire che possiamo diventare tutto quello che vogliamo».
Lei ormai da tempo lavora anche a New York, come trova il livello del musical italiano?
«È diventato altissimo, me ne sono reso conto anche durante le audizioni, quando mi sono trovato di fronte a molte possibilità. Talvolta capita che si speri che un attore sia libero per poter lavorare con lui, perché é l’unico che ci convince, in questo caso, invece, le possibilità erano molteplici».
Cosa le sta insegnando la sua esperienza americana?
«Che la narrazione comanda, non la spettacolarizzazione. Lo spettacolo che portiamo a Trieste sarebbe stato diverso se lo avessi messo in scena dieci anni fa. Ho imparato tanto».
Come sono state le prove a Lucca, durante il Lucca Comix &Games?
«Proviamo di notte. Il teatro serve per le attività e gli incontri del festival e noi abbiamo quindi accesso al palco intorno alle 23 fino al mattino».
Cosa vi aspettate da Trieste?
«Non vediamo l’ora di arrivare. Per noi è una piazza importantissima, che ha un livello di spettacoli altissimo e sarà bellissimo vedere come ci accoglieranno». —
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