Checco Zalone: «Ho sognato il posto fisso pure io»

Arriva “Quo vado?”, il nuovo film del comico, che qualcuno vedrà già dalla mezzanotte di domani
29/12/2015 Roma. Presentazione del film Quo Vado ? . nella foto Luca Pasquale Medici in Checco Zalone
29/12/2015 Roma. Presentazione del film Quo Vado ? . nella foto Luca Pasquale Medici in Checco Zalone

ROMA. Persino un trasferimento al Polo Nord, condito da un incontro molto ravvicinato con un orso bianco, non spaventa l'impiegato statale pronto a tutto pur di mantenere il suo lavoro, interpretato da Luca Medici, alias Checco Zalone, in “Quo Vado?”, la commedia di Gennaro Nunziante che sbarcherà in quasi 1.300 sale dal primo gennaio con Medusa (in alcuni cinema si potrà vedere già dalla mezzanotte di domani).

«Fino a dieci anni fa anche per me il posto fisso era la massima aspirazione - rivela Zalone, recordman del cinema italiano, che ha incassato con il precedente film, “Sole a catinelle”, circa 52 milioni di euro -. Ho fatto anche un concorso da viceispettore di polizia, per fortuna mi hanno scartato».

Nel cast con lui, fra gli altri, Eleonora Giovanardi, Sonia Bergamasco, Maurizio Micheli, Ludovica Modugno, Ninni Bruschetta e Lino Banfi. «Parliamo dell'attaccamento degli italiani al posto fisso partendo dal concetto che ne avevano i nostri genitori, di impiegato come patriota e non parassita. Tant'è che, anche come per difendersi dal comunismo, lo Stato organizzava tanti concorsi pubblici» dice Nunziante, da sempre regista e cosceneggiatore di Zalone.

Stavolta i due superano i confini italiani, usando come ambientazioni per la storia anche il Polo Nord, la Norvegia (dove hanno girato realmente) e l'Africa. A chi gli riconosce toni più pungenti rispetto al passato Zalone, classe 1977, spiega: «Ci ispiriamo ai grandi della commedia all'italiana, ma senza volerci paragonare a loro». Per “'Quo vado?” «non abbiamo guardato al budget, che è importante, ma alla qualità del film - dice il produttore Pietro Valsecchi della Taodue -. E non siamo noi a voler “occupare” tutte queste sale, sono gli esercenti a richiedere il film, soprattutto in un periodo non facile per il cinema in sala, a parte “Star Wars”».

Nella storia, Checco è un realizzato impiegato pubblico pugliese dell'ufficio provinciale Caccia e Pesca. Per lui i “privilegi” del posto fisso sono stati l'unica aspirazione fin da bambino. Quando viene annunciato il taglio delle Province, si ritrova contro un'implacabile funzionaria ministeriale, la Sironi (Bergamasco), che ha il compito di ottenere le dimissioni del maggior numero possibile di impiegati. L'unico a resisterle, anche grazie ai consigli del senatore “rottamato” Binetti (Banfi), è Checco, pronto ad accettare i più surreali trasferimenti, fino al Polo Nord, dove incontra un'affascinante ricercatrice del Cern, Valeria (Giovanardi).

Con lei, mamma single, le abitudini da italiano “scorretto” si attenuano, ma si fa sentire la nostalgia di casa.

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