Cinque anni fa la morte di Pino Daniele creatore del “tarumbo”
Roma. Cinque anni senza Pino Daniele. Il cantautore napoletano, tra i più apprezzati e innovativi musicisti del panorama italiano, fu stroncato da un infarto il 4 gennaio del 2015. Chitarrista di formazione blues, ma appassionato di diversi generi, Pino Daniele era capace di fondere diverse culture. Le sue canzoni erano la sintesi di elementi musicali e linguistici molto differenti. Creò tra gli anni ’70 e ’80 un nuovo sound napoletano, un latin blues su sonorità mediterranee e testi che riprendevano anche canti e usanze popolari napoletane. Definì lui stesso “tarumbo” la mescolanza di tarantella e blues. È dunque negli anni ’80 che il cantautore-musicista viene consacrato come artista di primo livello. Il 27 giugno 1980 suonò in apertura del concerto di Bob Marley a San Siro. Poi iniziarono le grandi collaborazioni con artisti di fama internazionale. In più di quarant’anni di carriera Pino Daniele ha collaborato, tra gli altri, con cantautori come Franco Battiato, Francesco De Gregori e Lucio Dalla, musicisti come Ralph Towner, Mike Mainieri, Claudio Baglioni, Danilo Rea e Mel Collins. Si è esibito in tutto il mondo, dal Festival di Varadero a Cuba e al teatro Olympia di Parigi. Dal vivo si è esibito con artisti come Pat Metheny, Eric Clapton, Chick Corea, Robert Randolph, Bob Berg e Joe Bonamassa. Tra i brani più celebri di Pino Daniele ’Terra Mià, ’Napule e«, ’Tutta ’nata storià, ’Quandò, ’Quanno chiovè, ’Je sò pazzò, ’Notte che se ne và, ’Anna verra», ’A me me piace ’o blues’. Di lui si ricorda anche l’amicizia con Massimo Troisi, con il quale collaborò per le colonne sonore. Portano la firma di Pino Daniele musiche di “Ricomincio da tre”, “’Le vie del Signore sono finite” e “Pensavo fosse amore... invece era un calesse”. Ma le sue canzoni accompagnano anche le scene di film di Vincenzo Salemme, Nanni Loy, Francesco Rosi, Marco Risi ed altri. Cinque anni fa, Pino Daniele, che soffriva da anni di problemi cardiaci, si spense all’ospedale Sant’Eugenio di Roma dove era stato trasportato dopo un infarto presso la sua casa di Orbetello. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo