Cividale, ciak si gira. Il blitz di Rocco Schiavone

Municipio requisito e trasformato negli uffici del poliziotto Giallini. Set allestito anche nei luoghi più suggestivi della cittadina
Cividale 30 Novembre 2017. Riprese Film. © Foto Petrussi
Cividale 30 Novembre 2017. Riprese Film. © Foto Petrussi
CIVIDALE. L'insegna "Polizia" e un appariscente disco azzurro con il numero d'emergenza, il 113, spiccano all'ingresso del palazzo municipale cividalese, certificandone il cambio di destinazione ad uso fiction: non più Comune ma Questura, l'immobile fa da base operativa al vicequestore Rocco Schiavone nella seconda stagione dell'omonima serie tv, nel 2016 cavallo di battaglia della proposta serale di Rai 2. Fra i locali del protocollo, al pianterreno, la sala tecnica (al secondo piano) e l'ufficio di un dirigente l'attore Marco Giallini alias Schiavone, appunto, e la sua squadra dirigono le indagini nella puntata in scena fra la città ducale, le Valli del Natisone e Moimacco, location di un rapido passaggio in auto sullo sfondo della prestigiosa villa de Claricini Dornpacher.


Ma Cividale si mostra anche in esterno, e al suo meglio: i ciak coprono il settore più identificativo del centro storico, regalando una preziosa ribalta in naturale effetto notte all'area compresa fra Corso Mazzini, la statua di Giulio Cesare e il ponte del Diavolo. Il meteo non aiuta, imponendo alla troupe vari cambi di programma, ma alla fine si trova la quadra e la cittadina, così, vive il suo momento di gloria, in attesa di riassaporarlo in televisione. Difficile carpire anticipazioni sulla trama, lo staff è abbottonatissimo e i tentativi vanno a vuoto; non resta allora che godersi lo spettacolo del set, che di fascino ne ha sempre. Stavolta, però, evidentemente non basta.


Pioggia e temperatura remano contro, scoraggiando i più e facendo venire meno, così, il carosello di contorno: qualche fan di Schiavone e colleghi c'è, certo, ma poca cosa. A livello d'impatto, pertanto, l'occasione non regge il confronto con un paio di precedenti, agevolati dall'orario e soprattutto dalla stagione. Ma all'amministrazione poco importa, si guarda ai risultati: «Abbiamo sempre creduto che la nostra realtà avesse tutte le carte in regola per potersi proporre come film location», dichiara il sindaco Stefano Balloch, che con Giallini ha avuto modo di chiacchierare e che lo dipinge come «persona amabilissima, estremamente simpatica e alla mano». «Avevo posto l'accento su questa specifica vocazione di Cividale - ricorda, tornando in tema - anche nel corso dell'International Mayor’s Forum on Tourism, congresso mondiale organizzato in Cina, con cadenza biennale, dalla China National Tourism Administration. L'attenzione che avevo riscontrato in tale circostanza era stata alta e adesso cominciamo a raccogliere i primi frutti dei contatti intrecciati nel campo. La chance che ci si è presentata è stata dunque accolta a braccia aperte, tanto dal Comune, per i motivi di cui sopra, quanto dagli operatori economici locali, che hanno tratto benefici dalla permanenza del cast per circa una settimana. Ora dobbiamo insistere su questa strada, cercando di consolidare un ruolo ancora in erba ma carico di prospettive, in termini di visibilità.


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