Così il grafico triestino Prossen rinnova Borsalino

Ha ridisegnato il logo della storica azienda di cappelli. Prima si è occupato anche di Lindt, di Saronno e altre aziende
Di Micol Brusaferro

TRIESTE. È il grafico triestino Paolo Prossen ad aver ridisegnato il marchio della storica azienda di cappelli Borsalino, nata nel 1857. Prima di lui, nel lontano 1924, era stato un altro triestino, Marcello Dudovich, a disegnare per il marchio pubblicità e manifesti, considerati poi vere e proprie opere d’arte.

Un filo conduttore “made in Trieste”, per una firma che nel tempo ha subito lievi modifiche, ma che per l’adattamento attuale è finita nelle mani creative di Prossen, che si è ispirato proprio all’originale.

«È iniziato tutto nel novembre 2013 – racconta – quando Borsalino ha indetto una gara di idee per realizzare alcuni inviti. Ho presentato le mie proposte e allo stesso tempo ho pensato di aggiungere un progetto di rinnovo del marchio, che a mio parere andava adattato. Quella gara alla fine non l’ho vinta, ma mesi dopo sono stato chiamato per qualcosa di decisamente più importante».

L’anno scorso l’azienda ha contattato Prossen, proponendogli l’ambito lavoro. «Avevano preso in considerazione le mie osservazioni, quelle quindici pagine che avevo scritto esaminando il marchio, e con mia grandissima gioia mi hanno affidato il compito di curarne l’adattamento per tutti i mezzi: carta, tessuti e schermi digitali. E l’impegno non si è fermato lì. La collaborazione sta continuando anche per nuovi progetti, che per il momento non posso ancora svelare».

Una gratificazione che arriva dopo una lunga carriera di successo. Qualche esempio? È stato Prossen a ridisegnare negli anni ’90 la bottiglia dell’Amaro 1918 e a lavorare sull’etichetta del noto Amaretto di Saronno. Ha collaborato 10 anni anche per la Lindt, l’apprezzato colosso del cioccolato e ancora per grandi aziende internazionali come Alfa Romeo, Bmw, Schiapparelli, Disney Television, Realtime, per istituti finanziari di tutta Europa come Ing Bank, Abn Amro e Nordea, ma anche per la Rinascente, Coin e Diesel.

Recentemente ha anche ideato il marchio di una compagnia di trasporti aerei medici sarda e collabora costantemente con Luxaviation, compagnia aerea Lussemburghese.

«Ho lasciato Trieste alla fine degli anni ’80 per trasferirmi a Milano, con tanta voglia di disegnare e un primo impiego in un’agenzia pubblicitaria, che ho lasciato dopo un anno per diventare freelance. Da quel momento, grazie anche ad una serie di occasioni fortunate, sono arrivati lavori molto importanti. In primis per Illva Saronno, per la quale ho disegnato la bottiglia dell’Amaro 1918 e la relativa etichetta, cataloghi e altri packaging. Parallelamente ho iniziato una collaborazione con la Rinascente, disegnando sempre packaging, gadget e occupandomi anche di curare l’immagine dei brand privati che trovavano posto all’interno del grande magazzino. Ho avuto poi il piacere anche di reinventare con alcuni colori la facciata dell’allora palazzo della Rinascente di viale Certosa». Insieme all’amico David Mack, australiano, diventato suo socio, ha integrato il lavoro di grafica e web con retail design e visual merchandising.

«Chi inizia a muovere i primi passi in questo settore – spiega Prossen – è fondamentale ascoltare la propria passione. E seguiure le indicazioni che porteranno a scegliere il lavoro che, poi, si farà per tutta la vita».

Borsalino è senza dubbio il cappello più famoso del mondo, simbolo di un’età senza tempo, un classici che ha ispirato anche l’omonimo film “Borsalino” del 1970 con Alain Delon.

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