Così la triestina Martina Vatta entra in una storia di Paperino

TRIESTE Come vincere un concorso nazionale di fumetti e festeggiare in maniera speciale il compleanno, figurando sulle tavole di “Topolino” accanto a Paperino e soci. Succede alla triestina Martina Vatta, 12 anni, una grande passione per tradurre la fantasia in disegno, colori e sceneggiatura, un talento capace di aggiudicarsi il primo premio nel concorso indetto dalla Disney italiana dal titolo "Il Paperino che è in te", iniziativa legata all'ottantesimo compleanno di Donald Duck.
Alunna della seconda classe del Dante, seguita nel disegno da Paola Ramella e nella sceneggiatura da Annalisa Perini all'Accademia del fumetto di Trieste, Martina Vatta ha messo in riga i migliaia di partecipanti al concorso realizzando la tavola "Paperino e i biglietti", una ciak geniale e dagli accenti biografici con cui ha descritto alcune pieghe della quotidianità farcite da tic, abitudini, passaggi grotteschi e immancabili respiri di sfortuna.
Martina ha vinto e convinto, ma soprattutto si è aggiudicata un premio fantastico, comparendo nell'albo settimanale di “Topolino” uscito mercoledì, interpretando se stessa in una sorta di cameo all'interno di "Paperino e gli allenamenti controproducenti", storia che vede la giovane triestina "paperinizzata", ovvero tradotta in piume e inchiostro a incontrare da vicino il personaggio del cuore e fonte di ispirazione.

Un bel regalo, visto che è arrivato proprio il giorno del dodicesimo compleanno di Martina: «Vedermi in un fumetto è stato strano, ma molto bello - dice la giovanissima disegnatrice -. E poi Paperino mi piace molto proprio perché non è perfetto, è diverso dai soliti personaggi, ispira non solo simpatia ma anche tenerezza».
A scuola ama la storia, magari antica o legata all'Egitto, e quando impugna un matita diviene ancor più attenta, meticolosa, animata da progetti già abbastanza definiti: «Vorrei fare la disegnatrice - dice Martina Vatta - principalmente di fumetti ma vedo bene anche i libri, quelli Fantasy. Mi piacciono anche i libri comici, ma difficilmente hanno delle illustrazioni».
Già, la fantasia. Martina ne dispone ma ad "aiutarla" nella illustrazione della tavola vincente è stato un episodio vissuto di recente nella realtà: «È vero, avevo altre storie in mente, anche con Paperone protagonista, ma ho voluto puntare su quanto successo con mia madre quando dovevamo acquistare dei biglietti per la nave - rivela - e così ho raccontato una disavventura personale, affidandola a Paperino. Mi è sembrato giusto...».
Il futuro artistico di Martina sembra segnato, confortato anche anche dai giudizi dei suoi docenti dell'Accademia: «È una personalità diligente - afferma l'insegnante di disegno Paola Ramella - lei è un gran talento e sa inoltre essere molto umile».
Ad accorgersi delle doti di Martina Vatta pare sia stato lo stesso Paperino, che tra le tavole di "Topolino" non esita a omaggiare la giovane artista, levandosi persino il cappello al cospetto dell’ammiratrice. Una triestina che sogna di fare disegnatrice ma che intanto potrà ricordare un compleanno colorato da auguri come «Uack, gulp e sbaraquack...».
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