Così l’avanguardia russa inventava il cinema

Ad affiancare la grande mostra “Avanguardia russa 1910-1930” in programma a Villa Manin di Passariano fino al 28 giugno, verrà presentata una vasta panoramica sulle tendenze più innovative del cinema...

Ad affiancare la grande mostra “Avanguardia russa 1910-1930” in programma a Villa Manin di Passariano fino al 28 giugno, verrà presentata una vasta panoramica sulle tendenze più innovative del cinema russa dagli anni della rivoluzione fino all'inizio dell'era stalinista.

Una schiera di giovani cineasti, strettamente alleati con i maggiori artisti e letterati dell'epoca (Rodcenko, Malevich, Majakovskij, Lili Brik...) esalta le conquiste sociali ed economiche del governo sovietico e sperimenta tecniche e linguaggi dirompenti. La vicenda dell'avanguardia sovietica si concentra in poco più di un decennio (ma gli anni davvero cruciali furono quelli tra il 1922 e il 1927) e, rappresenta uno dei capitoli più innovativi del linguaggio cinematografico. Questi film, inoltre, avranno un fortissimo impatto sull'intera industria cinematografica mondiale.

Sono in programma alcuni capolavori di Dziga Vertov, l'inventore del "cine-occhio" e dei cinegiornali Kino Pravda fra cui non poteva mancare L'uomo con la macchina da presa. Le opere immortali di Sergej Ejzenštein - “Sciopero”, “La corazzata Potemkin”, “Ottobre”, “La linea generale” - uno dei creatori più controversi della storia del cinema.

Alcune commedie e satire di costume dirette da Lev Kulešov (“Le avventure di Mr.West nel paese dei bolscevichi”), Sergej Komarov (“A kiss for Mary Pickford”), Jurij Željabužskij (“La venditrice di sigarette del Mossel' prom”). I drammi di denuncia sociale diretti da maestri quali Vsevolod Pudovkin (“La madre”) e Aleksandr Dovzhenko (“Arsenale”). “Aelita” di Protazanov, un classico della fantascienza.

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