Costumi colorati balli e canti. In piazza Verdi a Trieste danza la Serbia

A esibirsi i gruppi folk di Pontes-Mostovi: «Metteremo in mostra la nostra cultura» 

TRIESTE Balli, canti popolari e costumi tradizionali per presentare alla città tutta la ricchezza culturale serba. Stasera alle 21, in piazza Verdi, si terrà un concerto a ingresso libero di musica tradizionale folcloristica serba a cura dell’Associazione culturale serba di Trieste Pontes-Mostovi che nel 2018 ha festeggiato dieci anni di attività.

«Stasera, dopo due anni, parteciperemo alla manifestazione “Trieste Estate” organizzata dal Comune con un concerto nel quale i nostri ragazzi, attraverso canti e balli, presenteranno la cultura e la tradizione serba. La nostra associazione - spiega la presidente, Biljana Klepic - sarà lieta di mettere in mostra una parte del proprio patrimonio culturale in una serata speciale per i membri, ma rivolta allo stesso tempo, come ringraziamento, alla nostra città. Siamo attivi dall’8 maggio 2008 - prosegue la presidente del sodalizio - e da allora siamo impegnati nella salvaguardia della cultura e nell’integrazione dei nostri membri nel tessuto del territorio in cui viviamo. Raggruppiamo bambini e adulti, che, con entusiasmo, mantengono viva la ricca tradizione serba».

Nel corso della serata si esibiranno i gruppi folcloristici dell’associazione, sezione di canto. La sezione folkloristica è l’attività più seguita dai soci e conta attualmente più di 100 partecipanti, organizzati in quattro ensemble e un gruppo canoro femminile. La maggioranza degli associati è composta da ragazzi e giovani di età compresa tra i 12 e i 23 anni. «La ricchezza della nostra associazione - conferma la presidente - risiede nel numero di ragazzi: 40 bambini, 30 ragazzi e altrettanti giovani più una trentina di adulti che ci sono sempre vicini anche se non associati: siamo una grande famiglia, forte e bella». Pontes-Mostovi si esibisce in tutta Europa portando in scena le tradizioni culturali serbe tramandate di generazione in generazione con l’obiettivo di farle conoscere anche ad altri Paesi.

«Con costante impegno – prosegue Klepic - cerchiamo di ampliare i confini della nostra conoscenza e di andare di pari passo con le novità in ambito folcloristico, collaborando attivamente con coreografi serbi ed esperti del settore. Sarà un’occasione anche per poter ammirare i tanti costumi con i quali balliamo: all’inizio - conclude la presidente - ne avevamo uno solo per tutti i balli, ma pian piano abbiamo arricchito la collezione e oggi ogni coreografia ha un suo costume e un proprio autore». —

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