Credenze Ciacole e Ricordi i CCR di John Fogerty in triestino con Guerrato

TRIESTE. Dalle ceneri del rock d'autore degli anni '60, un modo inedito per celebrare la “triestinità”. Chiedere di Mario Guerrato, classe 1943, uno cresciuto a mare e musica, passioni di vita realizzate come capitano macchinista del Lloyd Triestino e da chitarrista in band triestine maestre di “cover”.

La rotta nautica si conclude negli anni '70, ma alla sei corde Guerrato non ha mai rinunciato e a 76 anni eccolo ancora sfoggiare una versione in bilico tra “southern rock” e “grunge” e sfornare un album in dialetto basato su alcuni dei brani dei Creedence Clearwater Revival, la band culto guidata da John Fogerty.

Il risultato del tributo a Trieste in salsa rock è un album di dodici brani, dal titolo giocato naturalmente sull'acronimo dei CCR, ovvero Credenze Ciacole e Ricordi, e con una copertina in parte anch’essa commemorativa, disegnata su tinte e sfondi del Golfo: «Sin da piccolo il canto e la musica erano i passatempi preferiti – racconta Guerrato – i soldi erano pochi e la voglia di vivere tanta, forse per dimenticare in fretta i difficili anni appena trascorsi. Ecco allora che le serate si risolvevano in compagnia cantando e suonando. Prima di imbarcarmi, era il vero passatempo».

A proposito di viaggi e imbarchi. L'amore con i Creedence Clearwater Revival nasce proprio in tale contesto, quando l'Allievo di Macchina Guerrato approda a Rosario, in Argentina, scalo di un mese sfruttato a contatto con i gruppi cover del luogo. La scintilla divampa e i CCR saranno i numi ispiratori.

L'album, inciso in collaborazione con Edy Meola, Eleonora Lana, Sergio Iacobucci e Franco Klamert, naviga a vista nella triestinità prêt-à-porter, trasformando ad esempio la storica hit “Hey Tonight” in “Do Cocai” oppure l'altrettanto mitica “Lodi” nel brano “El Pedocin”.

Francesco Cardella

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