Crociera pericolosa sulla nave Esperia dove il commissario è un profugo fiumano

“Oltre” riedita il primo volume della trilogia di Diego Zandel nata per Segretissimo e ispirata al conflitto nell’ex Jugoslavia
Couple on bow of a cruise prow
Couple on bow of a cruise prow

Corrado Premuda

Ha una storia editoriale che conquista il romanzo di Diego Zandel “Crociera pericolosa” (Oltre Edizioni, pagg. 230, euro 16) che esce in libreria a metà giugno. Protagonista è una miliziana serba che, durante la dissoluzione della Jugoslavia, si finge una profuga bosniaca per poter rapire un bambino, nipote di un uomo potente, figura politica decisiva per il futuro dei Balcani. Il romanzo viene pubblicato per la prima volta nel 1993 su Segretissimo, il periodico di spy-story della Mondadori, equivalente dei Gialli Mondadori per il poliziesco e di Urania per la fantascienza. Lo scrittore fiumano lo costruisce su invito dell’allora direttore della collana Gian Franco Orsi, che si dice preoccupato: fino ad allora i romanzi di Segretissimo erano caratterizzati principalmente dallo scontro tra la Cia e il Kgb sovietico ma la caduta del Muro di Berlino, avvenuta pochi anni prima, ha messo in crisi la produzione che risaliva ai romanzi di Jean Bruce, quando la Cia si chiamava ancora Oss.

Zandel nel 1981 aveva pubblicato, sempre con la Mondadori, per la collana di narrativa diretta da Alcide Paolini, il romanzo “Massacro per un presidente”, la storia di un anarchico infiltrato nelle Brigate Rosse da un colonnello del Sisde, il controspionaggio italiano: i due personaggi, l’anarchico e il colonnello, sono uniti dal fatto di essere entrambi profughi istriani, conoscenti dal Villaggio giuliano-dalmata di Roma. Orsi propone a Zandel di scrivere una spy-story con personaggi seriali come piace ai lettori di Segretissimo e l'autore si inventa una nave da crociera, l’Esperia, nome preso in prestito da una delle navi dell’Adriatica Navigazione, società in cui lavorava suo padre, con protagonisti il commissario di bordo Rudi Hagendorfer, profugo fiumano, e il maître Stavros Xenicos.

Nasce così una trilogia di cui “Crociera pericolosa” è il primo titolo, a cui faranno seguito “Operazione Venere” e “L’uomo di Kos”. L'ispirazione arriva però anche dalla guerra nell'ex Jugoslavia degli anni Novanta. «Scrissi “Crociera pericolosa” - racconta Zandel - in piena guerra interetnica jugoslava, guerra che, come fiumano, vivevo in prima persona e con un certo patema d’animo per avere quasi tutta la mia famiglia in Istria e a Fiume. Le mie cugine sono tutte sposate con croati, alcuni dei quali erano soldati, per cui quando andavo a Fiume avevo sempre notizie di prima mano provenienti dal fronte, soprattutto quello della Lika e dello scontro con i serbi. Racconterò molto di quella guerra in un libro successivo, “I confini dell’odio”, ma il primo uso delle informazioni lo feci proprio con “Crociera pericolosa” immaginando i bambini e le donne che fuggivano dai Balcani in fiamme attraverso l’Adriatico e che, venendo al romanzo, erano tratti in salvo dalla nave Esperia».

Quanto c'è di Diego Zandel e della sua storia personale in un romanzo d'azione così movimentato? «C’è molto di me in Rudi Hagendorfer - risponde lo scrittore - tranne la struttura fisica: io sono di altezza mediobassa mentre lui è alto, ma l’ho fatto tale per attrezzarlo meglio negli scontri fisici. Per il resto Rudi è nato in un campo profughi come me da genitori esuli fiumani, come me è stato accudito da bambino da una nonna istro-croata che parlava il ciakavo, mentre la madre era ricoverata in un sanatorio perché malata di tubercolosi. In genere tutti i miei romanzi sono sempre ispirati alla mia vita e ai miei incontri: ho una buona predisposizione ad attrarre le spie che amano raccontarmi le loro avventure e, talvolta, forse per mia ingenua generosità, a coinvolgermi nei loro giochi, come accade al protagonista del mio racconto “Il console romeno”, entrato con quelli di altri autori nell’antologia “Omissis” pubblicata da Einaudi. Comunque sono tutte esperienze che hanno dato colore alla mia vita, già molto ricca di suo e molto avventurosa». Il libro sarà disponibile anche un versione ebook. —

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