Da Sarajevo con amore al Miela nonno Puniša scrive alla nipote Diana

triesteVa in scena questa sera, alle 20.30, al teatro Miela nell’ambito di S/paesati, una produzione di Bonawentura, la piéce “Diario dall’aldilà… da Sarajevo con amore” di Puniša Kalezič e Diana...

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Va in scena questa sera, alle 20.30, al teatro Miela nell’ambito di S/paesati, una produzione di Bonawentura, la piéce “Diario dall’aldilà… da Sarajevo con amore” di Puniša Kalezič e Diana Bosnjak Monai (foto in alto), con Sebastiano Tringali e Laura Bussani, Riccardo Morpurgo al pianoforte e Agnese Accurso al violino, a cura di Tiziana Finzi. L’allestimento visual è di Fabrizio Comel. Uno spettacolo multimediale, che raccoglie memorie passate da nonno a nipote, ci riporta all’assedio di Sarajevo all’inizio degli anni ’90. Il reading a due voci è tratto dal libro “Da Sarajevo con amore - Diario dall’assedio” (Edizioni Besa) di Diana Bosnjak. Puniša è interpretato da Sebastiano Tringali e Diana da Laura Bussani.

È una storia familiare scritta da un anziano signore, giornalista affermato, che decide di restare insieme alla moglie e a una delle figlie, nell’amata città di Sarajevo, durante il lungo assedio. Puniša testimonia la quotidianità durante la guerra, da giornalista riporta i fatti. Ne scaturisce un diario che lascerà in eredità a sua nipote Diana, riuscita a fuggire da Sarajevo in tempo con la sua famiglia in Slovenia.

Il progetto nasce dall’amicizia tra Tiziana Finzi e Diana Bosniak. «L’idea del reading - spiega la regista - è scaturita casualmente da una chiacchierata tra amiche. Diana mi ha chiesto di presentare con lei il testo nelle librerie. Il libro è piaciuto, Diana è stata anche al Festival della letteratura di Mantova».

Diana Bosnjak Monai dal 2000 vive a Trieste, dove si occupa di architettura, pittura e illustrazione. Ha pubblicato le raccolte di racconti Mondi Paralleli (2013) e Arcipelago Gulasch (con altri autori, 2017). Nel 2016 per Besa è uscito Balkanostalgia.

Puniša Kalezić, scomparso nel 2004, nato in Montenegro, è stato un importante slavista, scrittore, giurista e veterano del giornalismo a Sarajevo. Durante la Seconda Guerra Mondiale viene catturato e portato in un campo di concentramento vicino Norimberga, quindi trasferito in Italia. Dopo l’8 settembre scappa cercando di raggiungere i partigiani in Jugoslavia. Nell’impresa viene ferito, ma riesce a raggiungere il territorio libero nel nord della Bosnia, dove organizza il primo liceo partigiano e porta avanti la sua lotta contro l’analfabetismo culturale.

Alle 19 si terrà l’incontro “La nascita del sistema dell’accoglienza dei rifugiati a Trieste”. Un’esperienza nata con i rifugiati della guerra nell’ex-Jugoslavia. A cura di Ics nel ventennale dell’associazione. —



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