Da Torino a Trieste sorvolando il mare. Come nel 1926

Sabato pomeriggio l’arrivo dello storico Cessna sulle rive. Alla Lega Navale foto d’epoca e modellini

TRIESTE Sabato pomeriggio, 16 aprile, saranno in tanti con gli occhi puntati al cielo per l’arrivo, alle 15.30 nello specchio di mare tra la Vecchia diga e il molo Audace, del primo idrovolante Cessna 206, che segnerà l’avvio di un intero weekend dedicato alla rievocazione storica della prima linea area commerciale italiana su tratta Trieste-Torino-Trieste. In attesa di questo evento che ci trasporterà indietro nel tempo di novant’anni, all’auditorium della Lega Navale di molo Fratelli Bandiera 9, a partire dalle 9 del mattino e fino alle 21, i membri dell’Accademia del fumetto proporranno una performance artistica dal vivo intitolata “Trieste aerea”.

L’idrovolante verrà ormeggiato sui pontili della base nautica della Lega Navale e rimarrà visibile al pubblico fino al tramonto.

Domenica il Cessna 206 sarà prima ormeggiato all’ex idroscalo, che oggi è la sede della Guardia costiera, poi verrà posizionato nell’angolo sud tra il molo Audace e la Scala reale, per decollare alle 11.30 alla volta di Torino. Nel pomeriggio di domenica, alle 15.30, arriverà a Trieste l’idrovolante proveniente da Torino, decollato dalle acque del Po. Per l’occasione ci sarà un annullo filatelico a Trieste e a Torino: i pacchi postali saranno trasportati dall’idrovolante stesso.

Per godere appieno di questa rievocazione che vide Trieste protagonista - nell’aprile del 1926 - di un avvenimento che sarebbe rimasto negli annali della storia del volo, vale la pena visitare la mostra ospitata nella sede della Lega Navale, che racconta attraverso una sessantina di fotografie d’epoca e con l’ausilio di alcuni modellini d’idrovolante il ruolo giocato in questa vicenda dalla città giuliana e da alcuni suoi illustri cittadini. L’esposizione, curata dallo storico Mario Tomarchio, dell’associazione Gianni Widmer, raccoglie alcuni scatti che ripercorrono la storia della Sisa, la compagnia aerea fondata dai fratelli Cosulich nel 1924, e delle officine aeronautiche triestine dalle quali uscirono i primi esemplari d’idrovolante utilizzati per il volo del 1926, oltre a fotografie che documentano le imprese del pilota triestino Gianni Widmer.

Gli idrovolanti dell’epoca, compreso il Cant 10 ter protagonista del volo di novant’anni fa, si possono apprezzare in tutta la loro eleganza grazie ad alcuni modellini realizzati da Carlo Tedeschi, presidente dell’associazione marinara Aldebaran. La rievocazione, che tra i protagonisti del volo in idrovolante vedrà, nelle vesti di secondo pilota, un allievo della sezione Aeronautica del nostro Istituto Nautico, vuole essere anche un modo per interrogarsi sul futuro: non sembra così irrealizzabile l’idea di riproporre, in chiave turistica, i collegamenti con idrovolante per le località balneari di Istria e Dalmazia.

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