Dal Metropolitan arriva a Napoli la Donna con il liuto di Jan Vermeer

Tra le tele più celebrate di Jan Vermeer, “La donna con il liuto”, conservata al Metropolitan Museum di New York, arriva per la prima volta a Napoli per una grande mostra allestita da venerdì fino al...

Tra le tele più celebrate di Jan Vermeer, “La donna con il liuto”, conservata al Metropolitan Museum di New York, arriva per la prima volta a Napoli per una grande mostra allestita da venerdì fino al 9 febbraio negli spazi del Museo di Capodimonte. Ad affiancare il capolavoro del maestro di Delft ci saranno un liuto e una carta geografica simili a quelli raffigurati con tanta precisione nel dipinto, nonché altre quattro opere con donne suonatrici, provenienti dalla immensa e prestigiosissima collezione museale partenopea, di cui tre ispirate all'ambito devozionale, a testimoniare come nel XVII secolo la scelta di soggetti di musiciste potesse avere valenze assai differenti.

Vermeer, di cui si conosce solo una quarantina di opere certe, nessuna però costudita nei musei italiani, realizzò “La donna con il liuto”, probabilmente intorno al 1664 ed é quindi un dipinto della sua piena maturità. La tela rappresenta una giovane donna intenta ad accordare lo strumento, mentre rivolge lo sguardo alla finestra da cui entra una chiara luce diurna. Luce che riverbera sul grande orecchino di perla a goccia e sulla collana, sempre di perle, che le cinge il collo. Ipotesi diffusa è che la modella sia proprio la moglie di Vermeer, dal momento che indossa una mantella di seta gialla bordata di pelliccia che in effetti possedette, come rivelano gli inventari, e che compare anche in altre opere del maestro. L'espressione colta dal genio olandese sul volto della giovane donna è quella di un istante di distrazione, come se qualcosa fuori dalla finestra ne avesse per un attimo catturato l'attenzione distogliendola dalla musica.

Il tema potrebbe rientrare nella tradizione delle scene di concerto amoroso, molto diffusa nell'arte olandese del tempo, tanto che, come in questo dipinto, la presenza dell'uomo poteva essere evocata anche senza la sua effettiva rappresentazione. Nella stanza, il tavolo a cui si appoggia è coperto da una stoffa, su cui stanno alcuni libri, forse di musica, poggiata a una parete, una seconda sedia rivestita di pelle fissata con borchie. Al muro, infine, una carta geografica dell'Europa, come se ne realizzavano ad Amsterdam e nelle altre città olandesi in quegli anni.

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