Dhafer Youssef stasera a Sacile al “Volo del jazz”: «Anche la musica per la pace»

SACILE. Anche il jazz suona per la pace. Il Volo del Jazz celebra la multiculturalità in occasione del concerto di Dhafer Youssef, cantante, compositore e virtuoso dell'Oud, il liuto arabo, che stasera alle 21 allo Zancanaro, col suo quartetto (Kristjan Randalu piano, Phil Donkin contrabbasso e Ferenc Nemeth batteria), presenterà, per la prima volta in regione l'ultimo cd, “Birds Requiem”.
«In un momento difficile per tutti coloro che credono nell'integrazione e nella convivenza pacifica – spiega la presidente del Circolo Controtempo, Paola Martini - offriremo al pubblico un concerto con un grandissimo musicista di origine tunisina, per dimostrare anche attraverso la musica come la multiculturalità sia una ricchezza di cui non possiamo fare a meno».
«A Sacile – anticipa Youssef - eseguiremo principalmente brani dell'ultimo disco e alcuni tratti dai precedenti». Tramite fra la musica della sua terra e l'Europa, le sue radici affondano nella tradizione Sufi e nella musica mistica. «Suonavo vari strumenti tradizionali – ricorda -, ma il mio interesse risiede nella musica, anche se è vero che amo il suono dell'Oud: si fonde bene con quello del piano, seppure creare atmosfere che si armonizzino non è facile».
Nato nel '67 nel villaggio di Teboulba, Youssef proviene da una lunga tradizione di muezzin e ascoltava jazz di nascosto dal padre che lo aveva iniziato alla scuola coranica. Per completare la sua formazione si è trasferito a Vienna. «La tradizione è come un albero: senza radici è morto - spiega - e le mie tradizioni mi rendono forte e vivo». Nel corso della carriera ha suonato con Uri Caine, Markus Stockhausen e Omar Sosa, pubblicato sei album e vanta un'importante collaborazione con Paolo Fresu. «L'Italia è un luogo fantastico dove suonare: vedi la gente stare assieme, giovani e meno giovani. Suonare con Fresu – rivela - per me è come suonare con Miles Davis: da lui ho imparato tanto». Youssef è musulmano e opera in Francia. Impossibile prescindere dai fatti di Parigi. Cosa può fare la musica? «La musica è una di quelle cose che tutti capiscono: non importa da che paese vieni e che lingua parli, la musica non ha barriere. Credo nella tolleranza e nell'amore: la cosa più importante è vivere una vita armoniosa, ma ci mancano la tolleranza e l'amore».
Gianfranco Terzoli
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