Didone e quel “cretino” di Enea 10mila in rete con la prof Vaglio

L’insegnante triestina che sul suo blog interpreta con ironia il mondo classico dopo racconti e un saggio sull’italiano, esce col primo romanzo dedicato a Teodora



È la prof che tutti i ragazzi vorrebbero avere, Mariangela Galatea Vaglio. Perché, ispirata da Freak Antoni, elargisce “badilate di cultura” a scuola e sul blog Il nuovo mondo di Galatea che tiene dal 2006. Questa triestina, che vive e insegna lettere in provincia di Venezia, è diventata famosa in un giorno, sette anni fa, totalizzando 10 mila condivisioni su facebook con il pezzo: “Il complesso di Didone. Perchè le donne toste si innamorano di cretini come Enea”. Un titolo esilarante e al contempo disarmante per qualsiasi uomo che abbia pensato di essere un eroe solo perché gli è riuscito facile conquistare una donna con la D maiuscola, come Didone, la regina di Cartagine. In poco tempo le condivisioni sono diventate 160 mila e la casa Editrice Castelvecchi l’ha chiamata per fare un libro dei suoi racconti arguti e ironici sui personaggi del mondo classico: Didone, per esempio: nuove storie dal passato, pubblicato nel 2014. L’anno seguente è stata la volta di Socrate: altre storie dal passato che racconta tutto quello che succedeva ai filosofi nella loro vita quotidiana, perché erano esseri umani come noi. Nel 2017 Galatea Vaglio ha pubblicato con Sonzogno “L’italiano è bello”, un saggio divulgativo sulla storia della lingua italiana. E nel 2018, sempre con Sonzogno, il primo romanzo, “Teodora”.

Come sta il congiuntivo, professoressa?

«Gode di ottima salute, perché serve per comunicare esattamente una condizione e finché serve, lo teniamo in uso».

Avvocata o avvocatessa, medica o medichessa, presidente o presidentessa...?

«Avvocata, perché avvocatessa suona come una presa in giro: l’avvocatessa delle cause perse. Così sindaca, ministra e medica, che era in uso già nel medioevo. Le parole che finiscono in e, come presidente, insegnante, giudice, preside sono antichi participi presenti e rimangono invariate: vanno precedute dall’articolo determinativo il o la. Il problema è sorto quando le donne hanno cominciato a ricoprire cariche di potere, prima non c’era stata alcuna remora ad assegnare il femminile a termini come operaio o tessitore: operaia, tessitrice. Addirittura infermiere deriva da infermiera».

Lei scrive ogni sera e molto velocemente perché ha fatto la cronista per 15 anni. Subito dopo il saggio sull’italiano, la storia di Teodora...

«Ma ho studiato dieci anni l’epoca bizantina. Mi sono attenuta alle fonti, soprattutto la Storia segreta di Procopio di Cesarea. Pensiamo che la storia sia noiosa e che gli uomini famosi fossero algidi e perfetti, ma è un’idea messa in circolazione dai film americani degli anni ‘50 e ‘60. Gli storici antichi erano pettegolissimi e hanno riportato tanti particolari bizzarri: dalle parolacce usate alle svolte di trama da far invidia al Trono di Spade. Non ho avuto bisogno di inventarmi niente. Basterebbe che certi sceneggiatori leggessero i testi antichi per accorgersi che la realtà è più romanzesca della loro fantasia».

Perché Teodora?

«Sono rimasta affascinata dalla figura di questa cortigiana bellissima e ignorante, a cui successe di tutto ma che divenne un’imperatrice femminista: un’olgettina che ce l’ha fatta. Era una società mobile dove si poteva dal niente arrivare a ricoprire alte cariche. Giustiniano era nato in un paesino vicino a Skopje: suo zio Giustino era arrivato a Bisanzio analfabeta e, nominato guardia dell’imperatore, come fanno oggi gli immigrati aveva chiamato il nipote sedicenne per farlo studiare affinché diventasse il suo avvocato. Giustiniano era un secchione e imparò così bene che tramò per far diventare imperatore lo zio, riuscendo perfino a far pagare l’elezione ai suoi stessi nemici».

Ci sarà un seguito?

«Ho pensato a una trilogia: questo romanzo finisce nel 520 d.C., quando lei è ancora lontana dal trono di Costantinopoli. Nel frattempo ho scritto una biografia di Giulio Cesare che uscirà il prossimo anno da Giunti». —





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