Elisa conquista l’Arena con tre concerti stellari

Il 12, 13 e 15 settembre in cui mescolerà pop, rock e elettronica coinvolgendo un’orchestra di quaranta elementi
Di Mary B. Tolusso

MILANO. Non sceglie un nuovo album Elisa, né un tour per celebrare i vent'anni di carriera. La cantante lo ha annunciato ieri, all'Area Pergolesi di Milano, si tratterà invece di un evento insolito, una sorta di esplosione musicale tripartita in tre concerti.

Insomma tre show unici il 12, 13 e 15 settembre all'Arena di Verona dal titolo "Elisa. 97-17". Vent'anni in cui abbiamo visto Elisa trasformarsi in una star a tutto tondo, mantenendo anche quella schiettezza che si conosce bene a Nordest: «Tutto è partito nel 1997 - dice - quando Zucchero ci diede la possibilità di esibirci davanti a 20mila persone, prima a Trieste e poi a Palermo».

Ammette anche la soddisfazione e l'inaspettato successo: «Un bel cambiamento per me che ero abituata a cantare nei localini del Friuli e della Slovenia». Il resto è storia: i dischi di platino e di diamante, Sanremo, il Premio Tenco, il Wind Music Awards, oltre alle collaborazioni con Pavarotti, Morricone, Tina Turner e molti altri.

Ma storia pare essere diventata anche Caterina Caselli e la Sugar, la sua ex casa discografica. L'artista monfalconese infatti da poco ha annunciato il passaggio alla Universal Music.

A chi le chiede perché risponde sobria, lievemente sofferta nella voce e nei toni: «Si tratta di una decisione molto lunga e ponderata, nessun malinteso e sentimento negativo, devo tutto a Caterina e alla Sugar. Ma ora ho voluto seguire il mio istinto e ho trovato nell'Universal quello che il mio istinto stava cercando in un clima di meditazione e ricerca».

Ma la vera novità sono questi tre concerti, pensati al di fuori dei soliti schemi. Intanto la location. Perché l'Arena di Verona? «Per il fascino che mi hanno sempre dato i luoghi antichi, oltre al contrasto creativo di essere in un posto così classico, dove però i ragazzi cantano a squarciagola il pop».

Non saranno esclusivamente eventi pop quelli previsti in arena. Si tratta, infatti, di tre serate uniche nel loro genere. «Il primo concerto sarà pop rock, carico di momenti senza filtri, dove si sente il contatto con il pubblico». Insomma, molto energico con brani come "Labyrinth", passando per le sonorità britanniche di "Cure me" o "Anima vola".

La seconda serata, invece, sarà acustica: «Il pubblico non si aspetti poche voci, saremo in tanti, con strumenti acustici ed etnici». La vera sorpresa però sarà il terzo e ultimo show, decisamente orchestrale: «Per me più inedito, con un'orchestra di 40 elementi, già questo mi emoziona. Per cui oltre il mio repertorio vorrei rendere omaggio a canzoni giganti come "Caruso" o "Fly me to the moon"».

Si vocifera che potrebbe prenderne parte anche Ennio Morricone. Un mostro sacro. Ma di ospiti ce ne saranno parecchi, collocati in modo imprevisto, non in linea con il genere: «Magari personaggi che siamo abituati a vedere nella scena pop rock, calcheranno invece il palco della serata orchestrale». Questo perché, dice, «voglio chequesti spettacoli siano sia un tuffo libero nella musica».

Per chi teme che l'elettronica venga sacrificata nessuna paura, avrà il suo spazio nel primo dei tre concerti. Ogni esibizione avrà una scaletta fissa, il miglior repertorio di Elisa, ma declinato appunto al genere della serata. La cantante e il suo team sono al lavoro, non possono ancora fare nomi precisi, chi saranno i personaggi ospiti, ma è certo che Elisa vuole attivare una vera e propria contaminazione tra generi: «Con la danza, la moda, il cinema, la letteratura e lo sport».

I biglietti sono in vendita da oggi al ticketone. Non si sa se ne uscirà un album live, per quanto le probabilità siano alte. Si sa invece che Elisa, dopo l'esperienza di "Amici", sarà anche protagonista di uno speciale FoxLive sui canali Fox, la prossima primavera.

Un percorso che l'ha cambiata, certo, ma neppure così tanto: «Non ho grandi rimpianti - dice - ho cercato di essere sempre fedele a me stessa» anche se, appunto, la decisione di passare alla Mondial non è stata semplice: «D'altra parte sono nata lì. Ricordo ancora il mio primo contratto con Sugar, firmato da mia madre perché ero minorenne».

Ma si deve andare avanti: «Con sicurezza e fiducia, che non si guadagnano mai definitivamente, quello è un tipo di contratto che si rinnova ogni giorno».

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