Elisabetta Pozzi in “Apologia” una cena di stoccate e humor

TRIESTE. Elisabetta Pozzi, attrice di grande eleganza e intensità, ritorna sul palcoscenico della Sala Bartoli al Rossetti con un testo avvincente del contemporaneo Alexi Kaye Campbell, “Apologia”, che replicherà da oggi (alle 19, come venerdì) al 16 febbraio (alle 21, salvo domenica alle 17).
Una casa privata, nella campagna inglese: vi abita Kristin Miller, donna raffinata, esperta di storia dell’arte, da sempre impegnata politicamente. La pièce si svolge tutta nella sera in cui la protagonista ha riunito alla cena del suo sessantesimo compleanno le persone a lei care. Ci sono l’amico di famiglia, Hugh, un omosessuale ironico e affezionato e i due figli, con le relative compagne. Peter è un soddisfatto banchiere, e giunge con la sua nuova fidanzata, l’americana Trudi che i parenti non hanno ancora mai visto. Simon ha invece un profilo più difficile: è un romanziere, ma si sente fallito, e vive con Claire, attrice di soap opera.
Il rapporto di Kristin con i due figli non è dei più semplici, e la ragione va cercata nella sua schiettezza brutale e nella sua inclinazione a criticare. La cena dunque, non si prospetta fra le più tranquille. Si assiste infatti a un tagliente confronto fra i commensali, che in una conversazione ritmatissima, intessuta di humour inglese e di stoccate inattese, riportano a galla antiche ruggini, scomode verità, dolenti delusioni. Ma il testo non si accontenta di mantenersi sul piano familiare. Il respiro della riflessione indotta dai dialoghi, si apre a temi sociali e questioni che riguardano tutti: il fallimento delle rivolte del ’68, la caduta delle sue utopie, il consumismo, la fede, il saper avvalorare i propri talenti…
Il regista Andrea Chiodi non solo ha potuto contare su un testo perfettamente orchestrato (la drammaturgia di Campbell al Rossetti è stata apprezzata di recente in “The Pride”), ma anche su un cast di rara qualità, a partire proprio da Elisabetta Pozzi, che sa illuminare ogni sfumatura, ogni complessità di Kristin.
Il regista ha dunque impreziosito la pièce di un ulteriore gioco teatrale: «Peter e Simon sono le due facce di una stessa medaglia» anticipa infatti Chiodi. «È così che la figura del figlio prende valore nello spettacolo, interpretata dallo stesso attore in un vero gioco teatrale, non fine a se stesso, ma capace di raccontare in maniera sorprendente diversità e similitudini dei due ragazzi, feriti in modo diverso e uguale».
La scrittura di Alexi Kaye Campbell, autore di origini greche che vive e pubblica in Inghilterra, si dipana sottile fra questioni delicate e mordaci battute, rivelando poco a poco i veri volti dei protagonisti e conducendoli ad inattese conclusioni.
Per biglietti e prenotazioni ci si può rivolgere al Rossetti e negli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it. Info anche al numero del Teatro 040-3593511, 040-3593511. —
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