Emozioni retrò con il varietà di Colautti e soci domenica al Miela

Cantanti, sketch, ballerini e orchestrina dal vivo per riassaporare le atmosfere di una volta
Alessio Colautti
Alessio Colautti

TRIESTE Un vero e proprio spettacolo di varietà in stile retrò, con cantanti, sketch, ballerini, orchestrina dal vivo “in buca” e grande passerella finale con lustrini, volant e paillettes. “Giochiamo al varieté” è l’appuntamento in cartellone per la rassegna “Note in caffè” domenica 12 gennaio al teatro Miela, nella doppia rappresentazione alle 16 e alle 18.30.

«Il titolo dello spettacolo - spiega Alessio Colautti - è tratto da un famosissimo programma televisivo degli anni ’80 e vuole essere anche un omaggio al grande regista e autore Antonello Falqui, recentemente scomparso, un maestro del varietà che ne ha portato lo spirito al pubblico, dalle scalinate teatrali di Wanda Osiris all’eleganza minimal con le gemelle Kessler e Don Lurio. L’evento al Miela - continua l'artista triestino - sarà veramente una celebrazione della “varietà”. L’orchestra, diretta da Francesco Castellana che ha curato tutti gli arrangiamenti musicali, è formata da violino, pianoforte, contrabbasso, tromba e percussioni. Un quartetto vocale mi accompagnerà nell’esecuzione di canzoni tutte rigorosamente dell’epoca, dagli anni ’30 agli anni ’50. Ci saranno inoltre tre interventi di un gruppo di ballerine di flamenco, con le coreografe di Jana Rivano, della scuola di ballo Il Ventaglio.

«Tornano - sottolinea Colautti - anche delle scenette dal repertorio ceccheliniano, in cui sarò accompagnato dagli attori Fulvio Lizzi e Loredana Gustini. È un’emozione lavorare su copioni originali di Cecchelin, con le sue annotazioni di scena. Copioni che portano ancora il segno dell’essere stati piegati in quattro, come usava fare il comico, per metterli nelle tasche delle giacche e dei cappotti. Con le scenette avremo modi di ricordare che anche Trieste ha avuto in Cecchelin il suo re del varietà e dell’avanspettacolo. L’evento - conclude Colautti - sarà un'occasione per il pubblico di immergersi nelle atmosfere di questo genere di spettacolo, sia per chi ha avuto modo di vederne dal vero i fasti, nella sua epoca d’oro, sia per i giovani di lasciarsi trasportare in una formula che sin dal suo esordio ebbe un enorme successo, perché era impossibile annoiarsi con un “contenitore” capace di racchiudere recitazione, musica, canto e ballo. Del resto il varietà, fresco nonostante abbia ormai cento anni, viene ripreso ancora oggi in televisione anche se spesso viene chiamato con un altro nome». —
 

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