Far East chiude con la guerra di Tsui Hark

UDINE. Dopo dieci giorni di proiezioni, incontri ed eventi, bagnati da una pioggia fredda e incessante ma allietati dalla presenza di alcuni giganti della scena artistica internazionale come il compositore Joe Hisaishi e Jackie Chan "la leggenda", il Far East Film Festival cala gli ultimi assi di questa ricca e ambiziosa diciassettesima edizione, in un gran finale sugellato dalla proiezione in anteprima italiana dell'epic action "The Taking of Tiger Mountain". Barocco, opulento, raffinato, ricchissimo nella messa in scena, il film porta la firma di uno dei registi più amati dagli appassionati di cinema asiatico, il maestro della new wave hongkonghese Tsui Hark, noto al grande pubblico anche per avere realizzato le saghe di "Once upon a Time in China" e "Detective Dee" (con la distribuzione della friulana Tucker Film).
Com'era nelle intenzioni, la proiezione del film di chiusura (per l'occasione raddoppiata al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, sede del festival, e anche al Cine Città Fiera, dov'è stato proiettato in versione 3D) ha infiammato i cuori del pubblico letteralmente rapito dal duello tra il feroce bandito Hawk, asserragliato in una fortezza durante la guerra civile del 1946, e l'investigatore Yang, infiltrato sotto copertura tra le fila della banda criminale. Pur essendo tratto dal romanzo patriottico "Tracce nel bosco innevato" di Qu Bo, "The Taking of Tiger Mountain" più che parlare di politica, sposta l'attenzione sulle piccole storie umane dei protagonisti intrecciate ad una vicenda di spionaggio. «Non ho girato il film come un'opera storica - ha dichiarato Tsui Hark - ma come un'opera totalmente contemporanea, per catturare quanto più possibile le emozioni degli spettatori».
In quest'ottica, ad aggiungere emozione e coinvolgimento, si inserisce uno spettacolare 3D che l'autore, da sempre interessato all'utilizzo delle nuove tecnologie, usa con disinvoltura. A presentare il film, ieri sera, sul palco, c'era la produttrice Nansun Shi, ex moglie di Tsui Hark e protagonista della scena cinematografica asiatica da oltre trent'anni. La sua è stata una figura decisiva nel successo internazionale del cinema di Hong Kong, promosso attraverso la sua attività con lo studio Cinema City e successivamente con la Film Workshop, fondata insieme a Tsui Hark nel 1984. Tra i film più significativi della sua carriera vi sono la serie "Once Upon a Time in China" (1991-1997), "A Better Tomorrow" (John Woo, 1989), "Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma" (Tsui Hark, 2010), "Flying Swords of Dragon Gate" (Tsui Hark, 2011), nonché "Infernal Affairs" (Andrew Lau e Alan Mak, 2002), riadattato quattro anni più tardi dal premio Oscar Martin Scorsese in "The Departed". A Nansun Shi Marco Müller e Sabrina Baracetti hanno consegnato il Gelso d'Oro alla carriera, celebrandone una vita di impegno e di grandi successi.
A seguire, al termine di una lunga serata ricca di emozioni, l'organizzazione ha dato il via al conteggio dei voti del pubblico che, anche quest'anno, è stato chiamato a votare il film più amato cui andrà l'Audience Award 2015.
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