Finale all’adrenalina per Far East Film

UDINE. La minaccia criminale di un feroce boss, Hong, incombe sulla città di Hong Kong. Il bersaglio del possibile attentato è l'affollatissimo Cross-Harbour Tunnel, il ricatto è molto chiaro: o liberate mio fratello o faccio saltare tutto. Solo un uomo può salvare la situazione, l'artificiere Cheung (Andy Lau), che ha un conto in sospeso con Hong da quando lavorava sotto copertura… Questa in breve la trama del film più adrenalinico ed esplosivo del Far East Film Festival 19, “Shock wave” di Herman Yau. Toccherà, dunque, a uno dei più cari e vecchi amici del Festival il compito di chiudere ufficialmente questa edizione.
Megaproduzione in perfetto Hong Kong style, “Shock wave” è uscito nei cinema hongkonghesi il 20 aprile ed è il primissimo blockbuster con cui si confronta Herman, grande icona della scena indipendente. Basti pensare che, non potendo interrompere il traffico durante le riprese, l’ingresso al Cross-Harbour Tunnel è stato interamente ricostruito.
L’ultima giuornata della rassegna prevede anche “A nail clipper romance” di Jason Kwan, prodotto da un altro dei più cari e vecchi amici del Festival (e tratto da un suo racconto): stiamo parlando di quel ragazzaccio di Pang Ho-cheung, icona stessa dell’indomabile creatività made in Hong Kong, che al Festival ha presentato anche “Love off the cuff” (terzo capitolo della bizzarra saga romantica iniziata con “Love in a puff” e portata avanti con “Love in the buff”). L’opera prima di Jason Kwan, girata alle Hawaii e musicata dal compositore italiano Gabriele Roberto, vede protagonista una ragazza dai capelli rossi che segue un regime alimentare leggermente insolito: si ciba di... tagliaunghie.
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