Giovanni da Udine “aiuto” di Raffaello al castello il maestro delle grottesche

Era il braccio destro di Raffaello, eccezionale nel disegno e nella lavorazione dello stucco, esperto restauratore con competenze anche nell’ambito dell’architettura. Per la prima volta gli viene dedicata una mostra al Castello di Udine intitolata “Giovanni da Udine tra Raffaello e Michelangelo (1487–1561)”, che aprirà al pubblico domani.
Pensata nell’ambito delle manifestazioni organizzate per i 500 anni della morte di Raffaello, è curata da Liliana Cargnelutti e Caterina Furlan, grazie alla disponibilità di diversi musei europei e di una collezione privata americana è stato possibile riunire un numero significativo di preziosi disegni, studi, progetti, libri, lettere, incisioni e alcuni dipinti.
«Abbiamo voluto ripercorrere l’itinerario artistico di Giovanni da Udine attraverso i luoghi in cui operò e i documenti che attestano la sua fortuna critica nel tempo», anticipa Liliana Cargnelutti.
E i luoghi sono Udine, Roma, Firenze, Venezia e diversi territori friulani.
Giovanni Ricamatore, questo il suo vero nome, era nato a Udine nel 1487. Dopo essersi formato nella bottega di Giovanni Martini, giunse a Roma intorno al 1514/15. Grazie al suo talento riuscì a entrare nella cerchia dei collaboratori di Raffaello nel momento di massima fortuna del pittore urbinate, quando molte erano le commissioni da esaudire e grande la necessità di avvalersi di validi aiutanti. Giovanni si specializzò quale originale interprete di quel nuovo gusto decorativo che andava proprio in quegli anni affermandosi con i motivi delle “grottesche”, ispirati alla pittura della Domus Aurea neroniana, scoperta alla fine del Quattrocento. Per osservare i dipinti di epoca romana, gli artisti si calavano nel sottosuolo, all’interno delle stanze della Domus, avendo la sensazione di entrare dentro a una grotta: da qui la definizione di questo stile pittorico. Anche Giovanni da Udine volle vedere da vicino le antiche pitture e, come altri, lì lasciò la sua firma nel graffito “ZVAN DA VDENE FVRLANO”.
Nella Sala del Parlamento del Castello di Udine, viene esposta la serie di incisioni settecentesche, dipinte a mano, con l’esatta riproduzione delle decorazioni a grottesca delle Logge Vaticane eseguite dall’artista friulano.
Accanto a queste ci sono una serie di documenti e una grande tela di Giovanni Battista Grassi che nel rappresentare il “Martirio di San Lorenzo” ritrae Giovanni, l’amico pittore, tra i partecipanti alla scena.
Successivamente vengono proposti i disegni che documentano la bravura dell’artista nella resa degli elementi naturali e degli animali tra cui compaiono diversi uccelli e un ramarro.
Viene altresì documentato come, dopo la morte di Raffaello nel 1520, Giovanni da Udine entri in contatto con l’altro grande protagonista del Rinascimento italiano: Michelangelo.
Un progetto per il campanile del duomo di San Daniele racconta quindi del suo ritorno in terra friulana e dei suoi ultimi incarichi in qualità di architetto.
L’esposizione rimarrà aperta fino al 12 settembre. —
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