Gli 80 anni della Bardot: «BB è morta. Sono un’altra»

Icona sessuale, vive nell’eremo di Saint Tropez con i suoi animali: «Voglio essere ricordata come la loro fatina»

PARIGI. «BB ormai è morta. Sono un'altra persona. Adesso voglio dare il meglio della mia esperienza e di me stessa agli animali». Così dice Brigitte Bardot a poche settimane dal suo ottantesimo compleanno, che festeggerà il 28 settembre. «A casa mia sono circondata da una cinquantina tra maiali, capre, pecore, cavalli, pony, cinghiali, asini, oche, anatre, galline, gatti e ovviamente cani. Sono i miei compagni di vita», confessa dal suo eremo a Saint Tropez, nella tenuta della Madrague, dove la cura della sua Fondazione la assorbe ventiquattr’ore al giorno e l’artrosi la mette a dura prova. «Per il mio compleanno vorrei che il governo facesse una legge contro la macellazione rituale. Spero che i festeggiamenti servano soprattutto a far conoscere le mie battaglie». Insomma, B. B. forse non esiste più, ma non ha perso la sua verve: «Invecchiare? L'unico vantaggio è che non muori giovane».

I festeggiamenti però sono cominciati in anticipo. Libri, documentari, mostre, speciali tv. La Francia si appresta a ricordare una bellezza abbagliante avvolta ormai nell'oscurità. Per l’occasione anche il Mic – Museo Interattivo del Cinema di Milano, a partire dal 5 settembre, le rende omaggio con una rassegna di sei film. «Tutti vogliono farmi parlare di BB. Ma era solo un’immagine», taglia corto l’icona della rivoluzione sessuale, suo malgrado leggenda fragile e tormentata, che ha tentato più volte il suicidio.

Creatura divina, così come ce l'ha consegnata Roger Vadim, primo suo amore di una lunga lista, da Jean-Louis Trintignant a Samy Frey, Jacques Charrier, dal miliardario Gunther Sachs a Serge Gainsbourg che le ha dedicato Je t'aime... moi non plus. Era il simbolo della donna libera. Oggi è arrabbiata, si sfoga in prese di posizione spesso controverse, dall'Islam all'immigrazione. «Potrei uscire dal mio isolamento solo per i miei adorati animali. Voglio essere ricordata come la loro fatina».

Bionda e prosperosa, la Bardot, per molti la risposta europea a Marilyn Monroe, già quindicenne debutta come modella. Solamente un anno dopo conosce Roger Vadim, suo futuro marito, che la impone nel celeberrimo “Piace a troppi” (1956). Il film ottiene un enorme successo, anche oltreoceano. Al suo fascino non resistono i giovani autori della Nouvelle Vague come Louis Malle e Jean-Luc Godard, che le ritagliano ruoli in cui interpreta praticamente se stessa (come in Vita privata di Malle). Fotografata e venerata dal mondo intero, stupisce tutti lasciando improvvisamente le scene nel 1972. «Se rinascessi? Vorrei essere un cavallo selvaggio, libero, capace di correre lontano dagli uomini».

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