I fratelli Guiducci girano in città un noir in villa a tinte forti

il progetto triesteUn noir a tinte fosche, con personaggi femminili forti: è il nuovo progetto dei fratelli triestini Alberto e Gian Claudio Guiducci che, dopo aver fatto cinema in tutto il mondo,...

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Un noir a tinte fosche, con personaggi femminili forti: è il nuovo progetto dei fratelli triestini Alberto e Gian Claudio Guiducci che, dopo aver fatto cinema in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Asia, si ritrovano nella loro città per girare un nuovo corto insieme a 15 anni dal precedente film a quattro mani, “L’assassinio di via Belpoggio”. Alberto, 40 anni, vive in Asia ed è regista di documentari e spot pubblicitari per grossi marchi, Gian Claudio, di 13 anni più grande, è direttore della fotografia e regista (con un documentario candidato al David di Donatello nel 2008, “Centravanti nato”) ed ha vissuto a New York e in Thailandia. Il loro nuovo progetto, che sarà girato a Trieste per quattro giorni a cavallo di Ferragosto, è ambientato in una meravigliosa villa d’epoca messa a disposizione da un benefattore anonimo. Nella finzione ci vivranno due coppie, i quattro personaggi principali che gli autori cercano nel casting del 3 e 4 agosto al Fantastificio di Michele Milossi, che si è aggiunto alla produttrice Maria Paticchio (per i ruoli sono previsti pasti e rimborso spese, info castingnoirtrieste@gmail.com). I protagonisti sono Ubaldo, aristocratico di 65-70 anni, che vive nella casa padronale con la moglie trentenne Viola, bella e terribile, e il figlio dell’uomo, Edoardo, un trenta-quarantenne che abita con la moglie ventenne Angelica nella dependance. I rapporti fra i quattro sono tesi: nell’arco del film, un po’ tutti pianificano di far fuori tutti. «Scorrerà parecchio sangue: parteciperanno gratuitamente Dorina Forti, maestra degli effetti speciali, e altri professionisti», dicono i Guiducci. «Avremo anche la collaborazione di giovani laureati al Dams di Gorizia e del Bar Borsa, che ci farà il catering gratis». Il territorio, insomma, ha risposto con entusiasmo «come nei primi anni 2000 quando abbiamo girato anche “Novembre”, un “corto kolossal” per il cinquantenario di Trieste all’Italia: allora, per ricreare la sparatoria in piazza Sant’Antonio c’erano 200 comparse, i triestini che hanno aderito spontaneamente. —



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