I fumetti raccontano la storia «Paperi e Topi come prof»
Ogni lunedì con questo giornale la collana della Disney: arriva il terzo volume Bono, curatore della serie: «Coi nostri racconti il passato prende vita e colore»

ROMA. «Non sono personaggi che vivono da soli, ma una grande famiglia. Il lettore si identifica». È questo uno dei segreti del successo duraturo di Paperi e Topi della Disney, protagonisti de “La storia universale” di cui domani esce il terzo volume
(“Topolino l’etrusco”, in edicola con questo giornale a euro 6,90 più il prezzo del quotidiano)
. A dirlo è Gianni Bono, storico e studioso del fumetto italiano e curatore dell’opera. «Nascono – dice – da una matrice comunicativa talmente solida da rinnovarsi senza che il lettore se ne accorga».
Come è nata questa famiglia?
«Topolino e Pippo sono stati inventati per avventure lunghe pubblicate sui quotidiani. Ma i giornali negli anni ’30, ’40, ’50 avevano sempre meno spazio da dedicare ai fumetti e i due sono stati messi da parte, usati in gag, strisce autoconclusive. Fino a quando un grande maestro, Carl Barks, ha creato per i comic books americani, i nostri giornalini, una famiglia di Paperi, poi ripresa in Italia, a cui ha fatto seguito una famiglia di Topi».
Quali sono i criteri a cui si ispira la “Storia Universale Disney”?
«Il primo criterio è il tema. Occorreva un grande archivio di storie e in Italia ne abbiamo uno enorme in cui pescare giallo, fantascienza, horror, comico, familiare, qualsiasi genero. All’epoca Arnoldo Mondadori ha creato un giornale formato tascabile nel 1949, oggi il nostro “Topolino”, che aveva un gran bisogno di storie perché in America ne producevano poche. In 70 anni abbiamo creato quattro o cinque storie a settimana. Si è formato non solo un archivio enorme ma anche di qualità, visto che gli autori italiani hanno avuto grande abilità nel raccontare e nel divertire navigando tra i generi. La storia universale è uno dei temi più gettonati, è stato facile scegliere».
C’è qualche periodo storico che si fa fatica a raccontare?
«La storia contemporanea: la parodia non è la misura migliore».
«La storia – lei scrive nell’introduzione alla collana – è cosa ben diversa da quella che si trova strizzata nei manuali scolastici». Quale difetto ravvede nell’insegnamento?
«Ci si concentra più sul quando che sul fatto in sé. Non è tanto importante sapere che la scoperta dell’America è avvenuta nel 1492 quanto il perché. Il nozionismo non porta da nessuna parte».
I fumetti possono aiutare?
«Nelle storie a fumetti che fanno la parodia di un periodo storico o di un’opera letteraria Topolino è protagonista e vive come vivremmo noi quel periodo. È molto più bello essere a bordo con Cristoforo Colombo e andare a scoprire una Terra nuova che leggerne. Ritorna il tema della famiglia: con i personaggi Disney ci vestiamo come gli antichi romani o come esploratori».
Quanto lavoro c’è dietro?
«Nel fumetto, fatto di testo e di immagini come un film, c’è un’attenzione maniacale a costumi, ambienti, dettagli. Gli sceneggiatori portano documentazione al disegnatore perché rappresenti la storia in modo realistico. C’è un lavoro enorme di preparazione, anche rispetto a una storia classica, non storica. Portare i personaggi nel passato vuol dire rivestirli, curare tutto, anche il dialogo. Il ragazzino che poi legge i fumetti viene attirato da tante cose che un libro di storia non può dare. Viene incuriosito, colto da stimoli può essere poi spinto ad approfondire su un manuale di storia. Ecco che allora anche il nozionismo diventa cultura. I fumetti sono propedeutici all’apprendimento».
Non proprio tutto quello che svela Topolino è storicamente verificato. Come fare?
«Meglio dare una spiegazione anche fantastica che però fa ricordare un aspetto della storia piuttosto che lasciare nell’incertezza. Non c’è niente di peggio per un bambino. Topolino dà certezze, è rassicurante. Non c’è mai una domanda senza risposta, non c’è mai un punto interrogativo se non quando deve decidere se andare a destra o sinistra e comunque il punto interrogativo sparisce perché Topolino risolve sempre la situazione».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video