I Piccoli Cantori della città di Trieste ripartono a giugno con “Mass of children”

La direttrice del coro di voci bianche Cristina Semeraro ha lavorato on line: «Ma adesso siamo pronti a ricominciare» 
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l’intervista



Tipica caratteristica del suo segno zodiacale è il mantenere un atteggiamento positivo, guardare avanti e cercare di trovare sempre il buono anche nelle cose brutte e proprio così, in tempo di coronavirus, ha fatto Cristina Semeraro, sagittario novembrina con la musica nel dna per discendenza familiare. Figlia, nipote e sorella d’arte, diplomata in violino, canto lirico e direzione d’orchestra, direttrice dell’Accademica di Musica e Canto Corale, da cinque anni alla guida del prestigioso coro di voci bianche “I Piccoli Cantori della città di Trieste” nonché direttore principale dell’Orchestra Filarmonica “Città di Monfalcone” la musicista triestina ha approfittato della quarantena per staccare la spina e prendersi un po’ di riposo.

«Oltre alla musica in senso stretto, il mio lavoro quotidiano – spiega Semeraro – mi porta a interagire con tante persone in merito a programmazione, pianificazione di eventi, contatti con enti e istituzioni nonché gli immancabili adempimenti burocratici. Lo stress è sempre in agguato e riuscire a beneficiare di due mesi di pausa, seppure con le oggettive preoccupazioni sanitarie, è un fatto che non mi era mai capitato prima e che, personalmente, ho molto apprezzato». Dunque tanto sole e relax in giardino in compagnia dell’Alaskan malamute Tosca (in omaggio all’amato Puccini) ma senza trascurare gli allievi di violino e di canto, seguiti costantemente con lezioni online in collegamento Skype mentre per il coro, impossibilitato a provare a causa delle difficoltà di connessione, Cristina ha inventato un escamotage utile per continuare a far musica anche a distanza. «Per i mini cantori dai 6 ai 9 anni ho registrato dei files da ascoltare e da cantarci sopra mentre ai cantori più grandi ho mandato anche dei files ma accompagnati dalla partitura, dando loro il compito di leggere la musica, imparare la propria parte, registrarla e rimandarmi, a loro volta, il relativo file. In questo modo ho cercato di imbastire alcune cose nuove rimanendo sempre in contatto con tutti loro e, in complesso, la cosa ha funzionato».

Dai flash mob musicali tanto in voga in questo momento, Semeraro si defila. «Magari in certi casi sono un utile strumento per dire che ci siamo ma questa tipologia di esibizione individuale non fa per me e non mi rappresenta, anche perché sono una persona abbastanza schiva e non amo apparire».

Invece con l’Orchestra Filarmonica si è cercato di tenere viva la pagina Facebook puntando su una piccola performance del quintetto ReMitur mentre, dal punto di vista pratico, la stagione di concerti che doveva iniziare a marzo è stata purtroppo rimandata a data da destinarsi. Tra gli appuntamenti cancellati, oltre ai concerti estivi con le arie d’opera e a una selezione di ‘Rigoletto’, spiccano la serata dedicata a Beethoven - con la settima sinfonia e il concerto n.5 ‘Imperatore’ per pianoforte e orchestra, solista Francesca Tosi, attuale maestro del Coro del Verdi di Trieste - e quella dedicata a Mozart con protagonista “The Really Big Chorus” di Londra, rinomato complesso inglese di 120 elementi che nella Cattedrale di San Giusto avrebbe dovuto eseguire il Requiem.

Stessa sorte anche per l’attività dei Piccoli Cantori, dalle produzioni del Teatro Verdi (Bohème, Pagliacci e Macbeth) al concerto di giugno insieme ai “Piccoli Cantori di Corbetta” diretti da Andrea Semeraro e alla tournée a Dublino.

Ora che la fase più restrittiva dell’emergenza è passata Cristina Semeraro è pronta a ripartire con il coro fin da giugno e con un brano di grande appeal come la “Mass of children” di John Rutter, anche se ciò che la preoccupa di più è la gestione delle prove e i problemi di distanziamento tra le persone. «Inizierò a provare a sezioni separate ma poi, per le prove d’assieme, bisognerà trovare una soluzione logistica che concili un risultato artistico dignitoso con le regole dettate dalle direttive sanitarie. Quanto all’orchestra, vedremo di rimodulare il lavoro a piccoli gruppi nell’ambito del repertorio cameristico, per offrire al pubblico dei concerti diversi. L’importante è ricominciare perché la musica è arte, è svago, è cultura, è vita». —



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