I racconti di Daniele Del Giudice raccolti in volume

Un libro di racconti di Daniele Del Giudice. Negli anni Ottanta e Novanta, l’uscita di un’opera nuova dello scrittore nato a Roma, che da molti anni vive a Venezia, avrebbe fatto drizzare le antenne ai critici e ai lettori, Ma anche a colleghi scrittori ormai consacrati nel Gotha della letteratura come Ian McEwan e Emmanuel Carrère, che lo considerano come un punto di riferimento.
Oggi, un libro di Daniele Del Giudice appare ancor più prezioso. Perché da anni lo scrittore de “Lo stadio di Wimbledon”, “Atlante occidentale”, “Staccando l’ombra da terra”, combatte con una malattia subdola che non gli permette di parteciapare non soltanto alla vita letteraria. Ma nemmeno alla vita. Ed è per questo che, c’è da scommettere, tutti quelli che amano la letteratura accoglieranno con grande gioia la notizia che la casa editrice Einaudi sta per pubblicare il volume dei “Racconti” di Del Giudice. Arriva nelle librerie domani.
Non sono tutte storie inedite, quelle che raccoglie il volume dei “Racconti”, che è introdotto da un saggio molto bello del Premio Strega Tiziano Scarpa. “Nel museo di Reims”, “L’orecchio assoluto”, “Com’è adesso!”, “Evil Live”, “Fuga”, “Dillon Bay”, “Come cometa”, “Mercanti del tempo” sono già usciti in volume. Nella seconda parte ci sono, invece, cinque racconti finora non pubblicati in volume: “Popiove” e “Di legno e di tela” inediti; “Naufragio con quadro” e Ritornare a Sud”, usciti in “Idra. Semestrale di letteratura”; “Fitness delle emozioni nel ritratto”, pubblicato nel catalogo della mostra veneziana “Ritratti di Serena Nono” dell’ottobre 1999.
«C’è un’utopia malinconica nei racconti di Daniele Del Giudice», scrive Scarpa. È l’utopia di chi crede nella forza della lettertura, del coinvolgimento di un’altra persona. Come il lettore di queste storie tutte da scoprire.
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