Iggy Pop, il suo corpo punk è da museo

Il musicista ha fatto da modello di nudo per un gruppo di artisti a New York

NEW YORK. Uno dei corpi più celebri ed esibiti della storia del rock entra in un museo. Iggy Popp si è spogliato per un gruppo di aspiranti artisti posando come tradizionalmente si usa per le classi di disegno. Una mostra a New York esplora muscoli, cicatrici, asperità e rughe del «padrino del Punk».

Asciutto, ambiguo, sensuale e repellente, abusato mille volte in concerto e con le droghe, il corpo di Iggy Pop compirà come il suo proprietario 70 anni in aprile: è stato ostentato da sempre dal musicista del Michigan fin dalla copertina dell'album “Raw power” del 1973 e poi in concerto. Stavolta a metterlo in mostra fino al 26 marzo al Brooklyn Museum è stato l'artista britannico Jeremy Deller. Prendendo spunto dalle parole di “Lust for life”, ««He’s gonna do another striptease», scritta con l'amico David Bowie e che divenne l'inno underground dell'era post-Nixon e post-Vietnam, Deller aveva pensato di spogliare Iggy per una classe d'arte già dieci anni fa ma il cantante aveva rifiutato: »pensavo di essere ancora troppo giovane».

Il disegno del nudo dal vivo è una pratica che risale al Rinascimento, ma tradizionalmente i corpi dei soggetti scelti per essere copiati si ispiravano all'ideale della scultura greco-romana. L'ex James Newell Ostenberg - questo il vero nome di Iggy - è tutt'altro che una bellezza classica: l'installazione dei Deller, artista vincitore di un Turner Prize, esplora come cambia la rappresentazione della mascolinità' attraverso la storia e rovescia l'equazione secondo cui modelli e modelle diventavano famosi - basti pensare alle donne di Pablo Picasso - attraverso la notorietà di chi li dipingeva.

Stavolta una ventina di studenti d’arte sono stati scelti per partecipare alla classe di quattro ore che si è tenuta lo scorso febbraio alla New York Academy of Arts. Gli allievi, di età compresa tra i 18 e gli 80, includevano un ex militare, un farmacista e perfetti dilettanti tra cui una donna che aveva fatto il suo primo disegno non più tardi della sera prima. In tutto sono esposti al Brooklyn Museum 53 disegni dei cento creati durante la performance.

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