Iiro Rantala suona a Sacile il jazz che viene dal freddo

SACILE. Quando virtuosismo e ironia corrono sui tasti. A chiudere “Il volo del jazz” stasera alle 20.45 alla Fazioli Concert Hall sarà Iiro Rantala, musicista eclettico capace di spaziare da Sibelius...

SACILE. Quando virtuosismo e ironia corrono sui tasti. A chiudere “Il volo del jazz” stasera alle 20.45 alla Fazioli Concert Hall sarà Iiro Rantala, musicista eclettico capace di spaziare da Sibelius a Lennon e scrivere per teatro, danza e cinema. «Sono sempre stato curioso di provare cose nuove: mi fa andare avanti» spiega il pianista finlandese, premiato nel 2012 con l’Echo Jazz (il Grammy tedesco) come miglior pianista internazionale. La tecnica, riferisce, gli deriva dalla classica e dalla pratica quotidiana. «Amo la musica profondamente e lo lascio sentire. L'ispirazione arriva dall'insieme di molte influenze. Amo la classica e ne prendo un sacco di elementi, ma suonare sempre le stesse note, come il compositore le ha scritte, non fa per me. Allora improvviso dentro alle melodie. Questo mi rende un pianista jazz, ma lo standard non è per me: credo sia qualcosa di già sentito».

Il suo nome è associato al trio Töykeät, uno dei più strani a livello internazionale. «Abbiamo suonato insieme 18 anni e sperimentavamo costantemente». Al loro scioglimento inizia una carriera solista, aperta nel 2011 con “Heroes Lost”, personalissimo omaggio ai musicisti da cui ha tratto ispirazione: Esbjörn Svensson, Oscar Peterson, Bill Evans e Jaco Pastorius, ma anche Pavarotti o Jean Sibelius. «Se però devo sceglierne uno – afferma - direi Leonard Bernstein. È un modello, anche se non aspiro a dirigere un'orchestra sinfonica: non è il mio genere». “My History of Jazz” del 2012 coniuga barocco, Ragtime, bebop, swing, tradizione scandinava, canzoni francesi, fusion, smooth jazz e tango. Il rapporto tra Rantala e il pubblico italiano è molto buono. «Ogni volta che suono qui – ricorda - avverto un forte legame con il pubblico. La mia musica è molto emotiva e le emozioni sono una particolarità italiana. A voi piace mostrarle e giocarci. Gli scandinavi invece sono molto più freddi. Eseguirò alcune composizioni da “Lost Heroes” e “Anyone with a heart”, inciso in trio con la violoncellista croata Asja Valcic e il violinista polacco Adam Baldych. La seconda metà del concerto sarà dedicata a brani di John Lennon dal nuovo album “My working class hero”. Sono nato nel 1970 e sono cresciuto con i dischi solisti di Lennon. Un rapporto lungo e profondo».

Spiega con la buona educazione musicale la creatività e sperimentazione nordica. «La Finlandia poi – aggiunge - è un paese piccolo, con un pubblico ristretto. È naturale che i musicisti iniziano a fare cose diverse». Iiro Rantala è convinto che il jazz avrà un futuro. «Penso che la gente abbia bisogno di musica, dal vivo e registrata. E i social media sono un sogno che diventa realtà per un qualsiasi musicista al di fuori del mainstream: jazz, classica, folk... Offrono un nuovo strumento per raggiungere i fan. Youtube è sempre più importante come canale di distribuzione».

Gianfranco Terzoli

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