Il baritono triestino Cappuccilli celebrato in una vetrina della Rinascente
“Cento anni di Rinascente, cento anni di prime alla Scala”:, questo è il titolo della mostra natalizia che quest’anno in piazza del Duomo abbellisce le vetrine della Rinascente per celebrare l’opera...

“Cento anni di Rinascente, cento anni di prime alla Scala”:, questo è il titolo della mostra natalizia che quest’anno in piazza del Duomo abbellisce le vetrine della Rinascente per celebrare l’opera Andrea Chenier di Giordano, che il 7 dicembre ha aperto la stagione 2017-2018. Sono sei grandi pannelli che illustrano alcune fra le più prestigiose inaugurazioni scaligere che hanno segnato la storia del teatro: le ha realizzate la scenografa stessa di quest’ultimo spettacolo, Margherita Palli, creando delle composizioni che fanno entrare lo spettatore direttamente nell’atmosfera della Scala, con un gioco di personaggi, scene, locandine, palchi.
Da una di queste vetrine ci balza incontro un cantante ben noto e amato a Trieste, il baritono Piero Cappuccilli nelle vesti di Macbeth in una mitica prima del capolavoro verdiano, quella del 1975 diretta da Claudio Abbado con la regia di Giorgio Strehler. Al suo fianco nel ruolo della terribile Lady la ineguagliabile Shirley Verret.
In questa occasione Cappuccilli dimostrò tutta la sua potenza vocale e grandezza interpretativa dando al personaggio una giusta statura drammaturgica accanto alla figura sinistramente dominante della consorte. Un grande, indimenticabile protagonista verdiano che Cappuccilli seppe portare ai più alti vertici sui palcoscenici del mondo accanto a Simon Boccanegra, Jago, Rigoletto e tanti altri.
Fra tante spettacolari prime alla Scala che oggi si svolgono il 7 dicembre, per S. Ambrogio, patrono di Milano mentre prima cadevano al 26 dicembre, la scelta era davvero difficile. Si ricorda la rappresentazione nel 1924 del Nerone di Boito che fece scalpore ma fu poi dimenticato. Un vero e proprio evento furono nel 1951 i Vespri Siciliani di Verdi quando i milanesi scoprirono la Callas con la direzione di Victor De Sabata. Nel 1988 una storica esecuzione del Guglielmo Tell di Rossini e nel 2007 il Tristano e Isotta diretto da Barenboim. L’ultima vetrina è per l’attuale Andrea Chenier magistralmente condotto da Riccardo Chailly.
Liliana Bamboschek
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