Il British Museum mette in mostra la storia dei Celti e dei Romani
LONDRA. I celti, ma anche gli antichi romani che con loro interagirono, sono i protagonisti della nuova mostra del British Museum che andrà avanti fino al 31 gennaio e che celebra la storia, l’arte e l’identità delle popolazioni del Centro e del Nord Europa. Genti non accomunate dal patrimonio genetico ma comunque vicine per un simile modo di sentire e di vedere il mondo, definito dai curatori della mostra londinese «assolutamente non-mediterraneo».
“Celts: art and identity” è stata organizzata dalla British Museum insieme al National Museum of Scotland e ripercorre appunto centinaia di secoli di conquiste, di cultura e soprattutto di uno spirito che ancora oggi continua a essere vivo nella produzione letteraria e artistica. La mostra sui Celti è anche una celebrazione di Roma e di quel lento e spesso sofferto matrimonio di interessi fra gli antichi romani e le popolazioni celtiche, al punto che nell’attuale Inghilterra dei primi secoli dopo Cristo essere romani a Londinium era molto diverso dall’esserlo a Roma, in termini di identità, di stile di vita e persino di abbigliamento e usi quotidiani.
Così ecco paragonati un bracciale trovato in Scozia con uno trovato a Pompei: entrambi hanno la forma di un serpente attorcigliato, ma il gusto e la fattura di quello trovato nella città sepolta in seguito all’eruzione del Vesuvio sono completamente diversi da quello trovato in un sito archeologico delle Highlands. Ed ecco ancora, grazie a numerosi reperti provenienti soprattutto dalla Gran Bretagna, i Celti che si mischiano agli invasori romani, nei primi secoli dopo Cristo, con la nascita di quel simbolismo che poi andrà avanti per qualche secolo, per poi essere dimenticato e riscoperto solo a partire dalla fine del Rinascimento.
Poi, ci fu il revival del mondo celtico, dalla fine del Settecento in poi, così quei Keltoi, chiamati così dagli antichi greci, ritrovarono finalmente un valore storiografico e culturale.
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