Il Dante festeggia il Capodanno cinese

TRIESTE È l’anno del Gallo. Da Milano in giù, molte città italiane e le altrettante comunità cinesi festeggiano in questo periodo il Capodanno dell’impero di Mao. A Trieste, per il terzo anno consecutivo, da quando cioè è stato inserito all’Istituto Carducci-Dante il cinese come lingua d’insegnamento, studenti e docenti di questa scuola oggi (sabato 4 febbraio) - dalle 17 - aprono le porte dell’edificio di via Giustiniano 3, in collaborazione con l’associazione culturale Nuove vie della seta, per i festeggiamenti in onore del nuovo anno.
Nell’aula magna e nella palestra dell’istituto sono state organizzate molteplici attività e laboratori aperti al pubblico, organizzati dai ragazzi italiani e cinesi insieme per far conoscere alcuni aspetti della millenaria cultura del vasto Paese asiatico.
Sarà una grande festa, forse l’unica presente quest’anno sul territorio triestino, vissuta e preparata dalla scuola come un esempio di incontro fra culture. E proprio a questo proposito la manifestazione diventa un punto di incontro. «Per noi è importante per tre motivi principalmente - spiega la dirigente scolastica Oliva Quasimodo -: per la parte culturale, per la coesione e per i ragazzi che studiano l’idioma. Perché non s’impara solo sui libri».
Spettacoli e intrattenimento apriranno le danze in aula magna. Il folclore cinese si farà sentire con musiche e balli popolari, eseguite solitamente durante questo tipo ricorrenza, che per la popolazione cinese coincide con la Festa di primavera, legata dunque alla rinascita. Seguiranno poi dimostrazioni di arti marziali, dove i ragazzi si esibiranno con le vesti tradizionali. Ma si potranno anche degustare i piatti tipici che si mettono in tavola a Capodanno: ravioli ripieni di crostacei o carne di maiale e verdure, ad esempio, o gnocchi di riso.
In palestra invece le donne dell’associazione locale mostreranno nei laboratori di show cooking come si preparano i ravioli, che si cucinano normalmente con la farina di riso o di grano. Il docente di cinese invece illustrerà l’arte della calligrafia.
Un’area sarà riservata invece alla pratica di ritagliare la carta, che risale a oltre mille anni fa, e usata per decorare interni ed esterni. Come ogni Capodanno che si rispetti non mancherà il particolare gioco degli scacchi cinesi, lo Xiangqi, una via di mezzo tra il divertissement occidentale e la dama. La regola numero uno vale anche qui: i giocatori possono essere soltanto due.
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