Il pene diventa un hamburger nello show che l’Italia censura

MILANO. «In Australia per gli uomini non è strano giocare con il pene con gli amici quando si è ubriachi, noi abbiamo solo portato questo divertimento in uno show»: così l'australiano Simon Morley racconta la nascita di 'Puppetry of the penis', lo spettacolo che vede protagonista il membro maschile e che debutta domenica al Teatro Nuovo di Milano dopo 15 anni di successi in giro per il mondo. Lo show, tradotto in 5 lingue, è stato scena in più di 30 paesi, da New York al West End di Londra. «Siamo stati in 25 paesi diversi e l'Italia è uno degli ultimi dove approdiamo perché qui - dice Morley, che ha ideato lo spettacolo con l'amico David Friend - è molto forte l'influenza della religione, tanto che è l'unico paese dove lo show è vietato ai minori di 18 anni, anche se non ha niente di erotico né tanto meno di pornografico. Non c'è niente di scandaloso in un corpo nudo, al limite molto di ridicolo». Non per niente i protagonisti dei suoi show si presentano sul palco in fantasmini bianchi e mantelli a fiori, non esattamente i California Dream Men. Al contrario degli spogliarellisti però gli attori - Alberto Barbi e Nicolò Cortegiano, nella versione italiana diretti da Claudio Insegno - si prestano al nudo integrale, piegando il loro pene fino a fargli assumere le forme più assurde, dalla Torre Eiffel al mostro di Lochness, dall'hamburger al sombrero. Per ogni versione nazionale vengono sperimentate nuove forme di tortura del membro, che in Italia sarà piegato a forma di Vesuvio, torre di Pisa, pizza e mandolino. Trovare gli attori giusti e disposti a torcere il proprio membro fino a dargli la forma di un hamburger non è stato facile: «Abbiamo fatto 100 provini e abbiamo trovato due attori principali e due sostituti, tutti professionisti del teatro e non del nudo».
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