Il poeta Valentino Zeichen colpito da un ictus

ROMA. Valentino Zeichen è stato colpito da un ictus domenica scorsa, pochi giorni dopo l'esclusione dai dodici candidati al Premio Strega con il suo romanzo “La Sumerà” pubblicato da Fazi Editore, e ha perso per il momento l'uso della parola. Ma se potesse parlare - dice il suo editore e amico Elido Fazi - «non credo che sarebbe contento di appelli, non ne ha mai firmato uno in vita sua, e penso anche che non vorrebbe la legge Bacchelli».

«È vero, Valentino ha detto più volte - sottolinea Renato Minore che con Aurelio Picca ha presentato il libro di Zeichen allo Strega - di non volere la Bacchelli perchè la considera una specie di Nobel dei poveri, destinata ad autori falliti».

Poeta, che da sempre vive in una baracca sulla via Flaminia, Zeichen, 78 anni, nato nel 1938 a Fiume e poi partito in esilio con la sua famiglia prima alla volta di Parma e poi di Roma, è ricoverato al San Camillo di Roma, le sue condizioni sono «in via di miglioramento. Dobbiamo vedere cosa succederà nelle prossime settimane ma dovrà fare una riabilitazione», racconta Fazi che ha cercato di tenere la notizia riservata finchè è stato possibile dopo aver ricevuto la notizia domenica mattina dalla figlia del poeta, Marta.

Certo Zeichen non potrà tornare nella sua baracca quando verrà dimesso, avrà bisogno di cure, di un lungo meno caldo e umido d'estate. Un problema sollevato ieri da Barbara Palombelli attraverso Dagospia in un appello in cui chiedeva «ai prefetti che governano Roma un gesto di umanità». Piuttosto, incalza Fazi, «io firmerei un appello perchè venga abolito lo Strega. Bisognerebbe chiedere perché un grande poeta come Valentino, con un bel libro come “La Sumera” sia stato escluso anche dai 12».