Il Premio Trieste vola in Romania a “Întregalde” di Radu Muntean

La 33° edizione del Trieste Film Festival prosegue al Teatro Miela fino a domani, ma ha già decretato i suoi premiati. Il vincitore del Premio Trieste al miglior lungometraggio è “Întregalde” di Radu Muntean, uno dei registi più interessanti della “nouvelle vague” rumena che incarna bene il coraggio e la freschezza di tanta cinematografia dei paesi dell’Est europeo. Una vitalità sottolineata dalla motivazione della giuria, composta dal programmer Edvinas Pukšta e le critiche cinematografiche Dubravka Lakić ed Emanuela Martini, che lo definisce «il film più imprevedibile del Concorso Lungometraggi» lodandone i brillanti cambi di marcia, l’espressione di diversi stati d’animo e generi. Perché “Întregalde” (visibile da oggi sulla piattaforma di MyMovies dove il festival continua online, con una sezione dedicata, fino al 30 gennaio) è insieme un thriller psicologico e una parabola nera sui limiti della generosità, tesissimo ma punteggiato di momenti divertenti. Segue due ragazze e un ragazzo borghesi che si avventurano in un Suv tra i monti della Transilvania per aiutare gli abitanti di un paesino sperduto. Nel bosco danno un passaggio a un anziano ma l’auto s’impantana e tutto pare sfuggire di mano ai tre. Che a quel punto devono mettersi di fronte alle vere motivazioni del loro altruismo, e al rapporto inevitabilmente asimmetrico tra benefattori e beneficiari. La giuria ha inoltre attribuito due menzioni speciali a “Kelti” di Milica Tomović, vincitore anche del Premio Cei, e a “Strahinja Banović” (“Finché posso camminare”) di Stefan Arsenijević su un migrante ghanese che percorre la rotta balcanica per amore.
Il miglior documentario vincitore del Premio Alpe Adria Cinema, votato invece dalla filmaker e videoartista serba Marta Popivoda, dall'attrice e regista Nino Kirtadze e dal regista Gianfranco Pannone, è “Tvornice Radnicima” (“La fabbrica ai lavoratori”) del croato Srđan Kovačević, su un gruppo di operai che lotta per impedire la chiusura dello stabilimento in una nuova visione collettiva contro il capitalismo. Menzione speciale per l’acuto e originale “Film Balconowy”, il “film dal balcone” del polacco Paweł Łoziński che vince anche il Premio del Pubblico nella categoria documentari. Per più di due anni il regista ha osservato dal terrazzo di casa, a Varsavia, le persone che passavano nella strada di sotto, fermandone circa un migliaio per fare loro qualche domanda. Da un unico punto di vista fisico, quello di chi guarda dal balcone, Łoziński ha raccolto una pluralità di sguardi che tanto ci raccontano dell’umanità contemporanea. «Di questo piccolo grande film ci ha colpiti soprattutto l’empatia; la capacità di relazionarsi all’altro nei giorni difficili e un po’ tristi del Covid», scrive la giuria.
Il Premio Fondazione Osiride Brovedani al miglior cortometraggio è per il kosovaro “Pa Vend” di Samir Karahoda, mentre gli altri Premi del Pubblico sono al serbo “Mrak” di Dušan Milić e “Big” di Daniele Pini. Il sostanzioso Premio Audentia Eurimages - Consiglio d’Europa, 30mila euro per il prossimo progetto, va a “Women Do Cry” di Mina Mileva e Vesela Kazakova che racconta mirabilmente la lotta, locale e universale, per la parità di genere e contro il patriarcato (visibile, anche questo, come i titoli precedenti, sulla piattaforma di MyMovies). Il Premio Corso Salani 2022 al miglior film della sezione va infine a “Dal Pianeta Degli Umani” di Giovanni Cioni, con una menzione a “Viaggio nel crepuscolo” di Augusto Contento. —
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