Il Requiem di Podda per la Grande Guerra

Oggi nella chiesa Madonna del Mare la prima della nuova opera del compositore triestino con 170 tra corali e musicisti

TRIESTE. Dalle sale da concerto alle musiche di scena nei teatri di prosa, l’opera del compositore triestino Marco Podda (altrettanto noto come foniatra) ha una notevole diffusione internazionale, con numerose commissioni che soltanto nei prossimi mesi lo porteranno dal festival di Spoleto all’Accademia Chigiana, dal Globe di Roma a Tokyo. Il debutto più imminente di una sua nuova opera avrà luogo tuttavia nella sua città e sarà il risultato di una commissione locale che intende porre le basi di un progetto artistico a lungo termine. Il committente del brano per solista, coro femminile e orchestra è il direttore Francesco Castellana, che intorno a questa prima esecuzione ha creato un corollario di eventi tematici. Il testo proposto al compositore (e che è stato nei giorni scorsi oggetto di una conferenza, una mostra e una lettura scenica) è il Requiem. «L’ho scelto perché penso offra i contenuti più profondi e attuali per il momento storico che stiamo vivendo», dice Castellana, che ha elaborato un concetto molto articolato per questa impresa musicale.

«Al significato più evidente - continua - potremmo aggiungere i motivi simbolici del centenario della Grande guerra e dell’organico scelto: un grande coro di voci femminili in contrasto con una sola voce maschile. Quest’idea non è stata tuttavia preponderante nella concezione del progetto, che nasce anche con l’intento di dare letteratura nuova a un organico che non conta un repertorio vastissimo. Inoltre il senso del progetto è mettere insieme realtà del territorio con un evento che da sole non potrebbero sostenere. L’adesione dei cori è stata grande e ha coinvolto, come era nelle mie intenzioni, anche gruppi d’oltreconfine».

L’idea vuole essere inoltre l’edizione zero di un evento periodico che preveda l’esecuzione di composizioni inedite o di raro ascolto, sulla base di un sodalizio di gruppi corali e musicisti. Circa 170 persone saranno impegnate in questa prima assoluta, in programma oggi alle 20.30 nella chiesa Madonna del Mare in piazzale Rosmini. Alla base del progetto comune c’è l’associazione (e il coro) Panta Rhei di Trieste, in collaborazione con l’associazione culturale giovanile JLab -360°, ai quali si sono uniti la sezione femminile della Cappella Tergestina, i cori femminili Clara Schumann e Barkovlje di Trieste, Oleum di Crassiza e Ad Libitum della Comunità degli italiani di Verteneglio. Il baritono solista sarà Hao Wang. Per questa occasione è stata creata un’orchestra giovanile internazionale, il Dominant Ensemble, che comprende anche strumentisti aderenti al progetto Erasmus.

L’organico è stato per Podda una fonte di ispirazione immediata: «L’ho scritto in un mese», rivela il compositore, che ha trovato anche una sintonia con la propria lunga esperienza di direttore di coro: «Mi è piaciuta l’idea della collaborazione di cori amatoriali. Ho utilizzato le voci in senso timbrico, trattandole come parte dell’orchestra. L’assieme in questo brano è protagonista in un dialogo di natura strumentale, dove il testo diventa quasi pretesto. Certo, parliamo della morte, ma nella mia immagine è un canto alla vita».

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