“Il traditore” per l’Italia agli Oscar Bellocchio: «Io, anarchico in gara»

La scelta della cinquina il 13 gennaio, mentre la cerimonia si terrà il 9 febbraio Favino è Buscetta. Il regista: «Una chiave per entrare nella grande competizione» 

ROMA. Mettere mano a un personaggio per certi versi cinematografico com'era Tommaso Buscetta (basti vedere le sue interviste a Michele Santoro) era un vero rischio che Marco Bellocchio si è preso con 'Il traditore’, unico film italiano in concorso alla 72° edizione del Festival di Cannes e ora in corsa per l'Italia agli Oscar. In vista della 92° edizione degli Academy Awards il film aveva come avversari italiani 'Martin Eden' di Pietro Marcello, 'La paranza dei bambini’ di Claudio Giovannesi, 'Il primo re’ di Matteo Rovere e 'Il vizio della speranza’ di Edoardo De Angelis. L'anno scorso era stato candidato 'Dogman' di Matteo Garrone. «Sono contento di questa candidatura e devo ringraziare la commissione che l'ha decisa. Gli altri film erano altrettanto degni, ma è andata così. È una possibilità, una chiave per entrare nella grande gara. Non mi faccio illusioni, ma farò tutto il possibile per aiutare “Il traditore” in questo lungo cammino. Pur da vecchio anarchico pacifista e non violento, sento come un onore e una responsabilità rappresentare l'Italia in questa sfida», ha commentato a caldo Bellocchio, che era già stato designato nella rosa italiana, ma poi non candidato, nel 1968 con 'La Cina è vicina’.

Grande volano per 'Il traditore’ la superba interpretazione di Pierfrancesco Favino, come di tutto il cast, la ricostruzione fedele dell'epoca, il rispetto e la rivalutazione della lingua siciliana e, soprattutto, il mettere al centro di quest'opera la naturale teatralità, tragicità di questi personaggi degni di un'opera verdiana. Insomma si avverte la fascinazione che molto probabilmente Buscetta, il boss dei due mondi, «il fimminaro» per eccellenza, il mafioso vanitoso con tanto di etica rispetto al degenerato Totò Riina, ha avuto sul regista de 'I pugni in tasca’.

Una fascinazione melodrammatica, come è per questi personaggi ammantati di grandi sentimenti e che sfidano ogni minuto la morte, che giustifica sia il 'Va’ pensiero’ utilizzato da Bellocchio durante una sequenza, che il preludio del Macbeth di Verdi che riecheggia ben due volte a cui si aggiungono accenni di intermezzi operistici tra una scena e l'altra del film.

Tutto parte nei primi anni '80. Buscetta fugge per nascondersi in Brasile e, da lontano, assiste impotente all'uccisione di due suoi figli e del fratello a Palermo: lui potrebbe essere il prossimo. Arrestato ed estradato in Italia dalla polizia brasiliana, Buscetta prende una decisione che cambierà la sua vita: incontrare il giudice Giovanni Falcone e tradire l'eterno voto fatto a Cosa Nostra.

Oltre a Pierfrancesco Favino (nel ruolo di Buscetta), troviamo nel cast Maria Fernanda Candido (la moglie del boss), Fabrizio Ferracane (Pippo Calò), Fausto Russo Alesi (che interpreta Giovanni Falcone) e uno straordinario Luigi Lo Cascio (Totuccio Contorno) che recita in lingua palermitana.

L'annuncio delle nomination è previsto per il 13 gennaio 2020, mentre la cerimonia degli Oscar si terrà a Los Angeles il 9 febbraio. —

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