Il “Ventaglio” di Lubitsch apre le Giornate del Muto

PORDENONE
Sarà di nuovo Ernst Lubitsch a inaugurare il 2 ottobre le Giornate del Cinema Muto di Pordenone arrivata alla quarantesima edizio. Il film scelto è “Lady Winderemere’s Fan (Il ventaglio di Lady Windermere)”, del 1925, tratto dall'omonima commedia teatrale di Oscar Wilde, nel restauro del MoMa di New York e con la musica composta da Carl Davis.
Nate nel 1982 con una retrospettiva su Max Linder, organizzata dalla Cineteca del Friuli e Cinemazero, le Giornate del Cinema Muto di Pordenone, celebrano la 40.a edizione tornando in presenza, al Teatro Verdi dal 2 al 9 ottobre e con un programma di appuntamenti anche online realizzato con MYmovies. Le donne protagoniste nelle due maggiori retrospettive dedicate a Ellen Richter, star del cinema di Weimar dalla forte personalità, ma il cui nome è stato dimenticato insieme agli oltre 70 lungometraggi di cui è stata protagonista, e alle sceneggiatrici americane. Con l'evento di pre-apertura, venerdì 1 ottobre al Teatro Zancanaro di Sacile, si celebra il settecentenario dantesco: “Maciste all'inferno” (1926) di Guido Brignone, accompagnato dalla musica di Teho Teardo e Zerorchestra; evento speciale il 6 ottobre in collaborazione con la Slovenska kinoteka: il sensuale dramma ceco “Erotikon” (1929) di Gustav Machatì, con l'attrice slovena Ita Rina, accompagnato dal vivo con la partitura del compositore sloveno Andrej Goricar. In chiusura, sabato 9 ottobre, l'Orchestra San Marco di Pordenone esegue l'accompagnamento composto da Günter Buchwald per Casanova (1927) di Alexandre Volkoff.
Come rimarca il direttore Jay Weissberg «anche quest’anno attraverseremo il mondo: assisteremo al funerale dell’ultimo imperatore di Corea e voleremo in India con Ellen Richter, stella della cultura di Weimar. Cecil B. DeMille ci trasporterà magicamente dal Texas al Siam, e l’atleta olimpico Snowy Baker mostrerà la sua abilità e il suo bel fisico nell’entroterra australiano. Vedremo Marlene Dietrich e Myrna Loy come non le abbiamo mai immaginate». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo