Il “Viaggio nell’operetta” fa tappa a Budapest

Giovedì Katia Ricciarelli torna al Bobbio, sul palco anche Andrea Binetti e Marzia Postogna

TRIESTE Prosegue giovedì alle 20.30, al Bobbio, il “Viaggio nell’operetta” di Gianni Gori e Alessandro Gilleri, questa volta con tappa a Budapest. L’iniziativa - prodotta dalla Golden Show - intende riproporre al pubblico un genere che apparteneva alla tradizione triestina.

Non si può non ricordare infatti il Festival dell’operetta, nato nel 1970 per volere di Fulvio Gilleri (il padre di Alessandro, ndr), che rilanciò l’attività estiva del teatro consacrando Trieste come città dell’operetta. «Chi frequentava il Festival dell’operetta era di un’altra generazione» racconta Alessandro Gilleri. «E “Viaggio nell’operetta” è l’approccio per riproporre un genere in un modo più dinamico».

Dalla Vienna di Strauss e Lehár alla Budapest dell’operetta danubiana, dalla Parigi di Offenbach alla Londra di Gilbert&Sullivan, alla Roma della commedia musicale: un viaggio che apre il cuore e la mente al piacere dell’ascolto. Con Budapest «avremo dei momenti musicali particolari che da tempo non si sentivano a Trieste» spiega Gilleri. «Poi ci sarà anche Roma (oltre che Parigi e Londra), dove avviene la consacrazione di quello che è stato lo sviluppo dell’operetta in Italia: la commedia musicale di Garinei e Giovannini. Si è voluto creare un legame tra Trieste e Roma, perché Garinei era nato a Trieste».

Ma se Garinei è partito da Trieste per arrivare a Roma, Sandro Massimini ha scelto questa città per far rivivere l’operetta, conquistando da subito il pubblico nelle calde estati. Ed è proprio durante la scorsa estate, in occasione di una serata in ricordo di Sandro Massimini, che Sandro Corelli - regista del “Viaggio nell’operetta” - ha dato vita alla Nuova Compagnia Sandro Massimini. «È stato un modo per richiamare una certa tradizione e un certo contributo che Sandro ha dato a questo genere» dice Gilleri.« Non a caso promuoviamo anche il Museo Massimini di Fiuggi».

La Compagnia Massimini unisce giovani talenti che si avvicinano a questo genere un po’ dimenticato, ma che non smette mai di affascinare per la sua dolce musicalità. Nel “Viaggio”, accompagnati al pianoforte da Diego Moccia, «troviamo Katia Ricciarelli, simbolo di quella duttilità che bisogna avere per affrontare questo tipo di spettacolo, le nostre due star triestine Andrea Binetti e Marzia Postogna, e un gruppo di allievi della Ricciarelli: le due soprano Antonella Profera e Enrica Musto, e il tenore Nicola Malagnini. Ora c’è anche Maria Giovanna Michelini di Udine. “Viaggio nell’operetta” - conclude Gilleri - è un’iperbole musicale-culturale che ci porta dalla metà dell’800 fino a prima della Seconda guerra mondiale. Ascoltare l’operetta è un modo per introdursi alla musica classica, all’opera lirica».

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