In chiesa tutti sono pronti ma la sposa ritarda un po’ troppo

TRIESTE Tutto è pronto, nella chiesa di San Vincenzo de’ Paoli, per celebrare un matrimonio. Un po’ di ritardo da parte della promessa sposa può far parte della tradizione, ma quando il tempo di attesa comincia a prolungarsi troppo, in un contagio virale di ansia e nello sbuffare generale, è lecito domandarsi cosa di inimmaginabile possa essere successo a casa, nel “backstage”. Ed è proprio qui che prende avvio il vivace congegno dello spettacolo “Le noze de Virginia”, al debutto al teatro Pellico il 17 gennaio, alle 20.30, portato in scena dalla compagnia degli Ex allievi del Toti.
Con la commedia, da “Ecco la sposa” di Ray Cooney e John Chapman nella traduzione di Maria Teresa Petruzzi, l’Armonia saluta il nuovo anno ripartendo con la seconda parte della propria stagione. Lo spettacolo si avvale dell’adattamento in dialetto triestino di Roberto Tramontini ed è diretto da Paolo Dalfovo. «Il fratello della sposa – spiega il regista – è un pubblicitario, così dedito al proprio lavoro da portarselo a casa, anche in un giorno così speciale, nella fattispecie attraverso una sagoma di cartone che ritrae una ballerina di Charleston. Ma, in una commedia divertente e spumeggiante che parla dei desideri nascosti, ecco che il protagonista sarà colto all’improvviso da strane visioni mentre la mamma, il papà, il suo socio e il futuro suocero arrivato dall’Australia ne combineranno di tutti i colori».
Lo spettacolo è interpretato da Walter Bertocchi, Eva Stanich, Sabrina Censky Gojak, Roberto Tramontini, Barbara Termini Tramontini, Andrea Cattin, Cristina Barbieri e Claudio Petrina. «Un nucleo ormai storico della compagnia – sottolinea Dalfovo – con cui da diverse stagioni si è intrapreso un percorso anche sul lungo termine, all’insegna di un grande affiatamento, che si evince pure dal preciso intarsio di movimenti e battute in questa commedia dai ritmi serrati, che non concede agli attori un secondo di respiro. Il testo originale – conclude il regista – era ambientato negli anni ’80. È stato trasportato in un’epoca imprecisata, ma vicina all’attuale, in un adattamento che di Trieste non intende restituire soltanto la parlata in dialetto, ma anche lo spirito». Scene e costumi sono firmati da Giulia Zuccheri, Patrizia Radin e Annapiera Di Carlo. Paola Tramontini è l’ottimizzatrice. La scenotecnica è a cura di Paolo Prelog, luci e suoni sono di Tullio Maran. “Le noze de Virginia” sarà in scena sino al 26 gennaio. —
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