Io, disoccupata e il mio sogno “Segreto”

Dalla disoccupazione al lavoro coronando un sogno. Una parabola senza… segreti quella percorsa da Raffaella Vittori, intraprendente isontina di Sagrado che firma un libro quanto mai insolito. S'intitola "I segreti de Il segreto. Retroscena, rivelazioni, curiosità sulle trame e gli attori della serie tv" (Sperling&Kupfer, pagg. 174, euro 14,9o).
"Il segreto" è la soap opera che dal giugno del 2013 sta spopolando su Canale 5. La serie è nata in Spagna con il titolo "El secreto de Puente Viejo": prima puntata trasmessa su Antenna 3 il 23 febbraio del 2011. Il libro di Vittori è una sorta di esplorazione nel mondo de "Il segreto". Ci sono le biografie e le interviste agli attori principali, i profili dei personaggi interpretati, soprattutto sono apprezzabili gli approfondimenti che l'autrice fa della Spagna di fine Ottocento e i primi anni venti del Novecento, periodo in cui è ambientata la saga. Così possiamo apprendere le mode, gli alimenti, i costumi, le curiosità del paese iberico. In tal modo, inoltre, per i milioni di telespettatori che in Italia seguono la soap c'è la possibilità di apprezzare ancora meglio quanto propone la sceneggiatura.
La stesura del libro è un traguardo, provvisorio, che testimonia soprattutto l'intraprendenza di Raffaella Vittori.
Com'è nata l'idea del libro?
«Ero disoccupata dopo aver lavorato per molti anni come segretaria per un giornale della regione. Sono laureata in Lingue e letterature straniere moderne europee con la specializzazione in spagnolo. Avevo molto tempo libero e ho potuto seguire sin dall'inizio “Il segreto”. Mi sono subito appassionata. Un giorno mi è venuta un'idea: nei titoli di coda ho visto qual era la società che cura il doppiaggio e la traduzione dei testi originali in spagnolo. Ho subito scritto una mail proponendo la mia collaborazione».
Con quale esito?
«La società è la Beep Studios di Roma. Con mia sorpresa hanno accettato la mia proposta. Così da ottobre del 2013 a marzo di quest'anno ho tradotto una sessantina di puntate. Mi inviavano il video originale in spagnolo e la sceneggiatura cartacea. Cercavo di adattare al meglio il testo con il labbiale degli attori».
Quanto tempo assorbe la traduzione di una puntata?
«Circa otto ore».
Ma non si è fermata alle traduzioni, si è messa poi alla ricerca delle fonti della sceneggiatura.
«Mi sono chiesta quale fosse la fonte che ispirava gli sceneggiatori del “Segreto”. Ho fatto delle ricerche e ho scoperto che in Spagna erano stati pubblicati ben tre libri. Ho scritto una mail alla casa editrice Sperling&Kupfer chiedendo se fossero interessati alla traduzione dei testi».
Perché proprio questa casa editrice?
«Perché adoro i romanzi che pubblicano. Era il mio sogno pubblicare un romanzo per Sperling&Kupfer».
Cosa le hanno risposto?
«Di sì, ma la traduzione l'hanno affidata ad altri. A me hanno chiesto di uniformare le traduzioni anche in base al testo italiano dello sceneggiato, curandone lo stile e la forma. In Italia sono diventati rispettivamente: "Il segreto", "Il segreto. La verità di Pepa", "Il segreto. Prima di te"».
Il passaggio al suo libro come è avvenuto?
«Mi hanno chiesto se me la sentivo di scrivere un testo che analizzasse i vari aspetti del “Segreto”. Ho risposto subito di sì. Mi sono messa alla prova. Alla fine sono rimasta molto soddisfatta del lavoro. E anche la casa editrice».
Spesso il lavoro possiamo crearcelo da noi.
«Dopo molti anni ho deciso di sfruttare questa mia conoscenza dello spagnolo. È esattamente quello che spero di stimolare nei tanti disoccupati. Io ho sempre un progetto nuovo in testa».
Il segreto per averne tante?
«Andare a correre: quando corro il cervello funziona a meraviglia».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo